“Io multato per non aver chiuso l’acquedotto come chiesto dalla Asl”
Art. 19.
(Sanzioni)
1. Chiunque
fornisce acqua destinata al consumo umano, in violazione delle
disposizioni di cui all'articolo 4, comma 2, e' punito con la sanzione
amministrativa pecuniaria da lire venti milioni a lire centoventi
milioni.(Sanzioni)
2. La violazione delle disposizioni di cui all'articolo 4, comma 2, secondo periodo, e' punita con la sanzione amministrativa pecuniaria da lire dieci milioni a lire sessanta milioni.......................
Art. 4.
(Obblighi generali)
1. Le acque destinate al consumo umano devono essere salubri e pulite.(Obblighi generali)
2. Al fine di cui al comma 1, le acque destinate al consumo umano:
a) non devono contenere microrganismi e parassiti, ne' altre sostanze, in quantita' o concentrazioni tali da rappresentare un potenziale pericolo per la salute umana;
Riceviamo e pubblichiamo - Ho ricevuto un verbale di accertamenti che mi condanna a una sanzione amministrativa per violazione del comma 1 articolo 19 del D.L.gs 2 febbraio 2001 numero 31 (Chiunque fornisce acqua destinata al consumo umano, in violazione delle disposizioni di cui all’articolo 4, comma 2, è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da lire venti milioni a lire centoventi milioni).
Avrei dunque omesso di chiudere l’acquedotto e interrompere la fornitura di acqua nonostante quanto dichiarato dall’istituto superiore di sanità e pubblicato anche sul sito della nostra Asl, nonostante la consapevolezza che la interruzione di erogazione di acqua causa epidemia.
Questo accertamento di violazione rappresenta una violazione alla democrazia e un insulto a una intera comunità. Ci siamo impegnati per l’acqua pubblica affinché una diversa gestione potesse dare risposta a questa emergenza idrica di proporzioni inaccettabili. Abbiamo puntualmente e diffusamente condiviso le problematiche con la popolazione e fornito fontane per approvvigionamento di acqua priva di arsenico.
Il ministero della salute, il commissario all’emergenza arsenico, la Regione, le Prefetture, le Provincie tutti assolti nonostante le risorse economiche assegnate.
Siamo considerati corresponsabili quanto coloro che ci hanno sottratto acqua e diritti, siamo considerati inadempienti mentre i veri responsabili del disastro siedono in parlamento protetti dalla immunità.
Non mi sento e non ci sentiamo corresponsabili e interpreto questo atto un offesa all’impegno di una intera comunità da sempre attenta e impegnata all’affermazione dei diritti umani e tra i principali il diritto di accesso all’acqua. Ricorreremo a questa ingiusta sanzione e ci impegneremo per evitare che questa assurda diluizione di responsabilità conduca a una diffusa impunità.
Affermare giustizia e democrazia partendo dai diritti e soprattutto dal diritto di accesso all’acqua rappresenta un’azione di grande attualità perché mai come oggi le ingiustizie si consumano nelle violazioni sui beni comuni.
Non accettiamo di affogare in una palude di qualunquismo dove le differenze scompaiono e i veri responsabili si mimetizzano. Chiediamo a Zingaretti come presidente della Regione di affrontare questa situazione che non può attendere oltre, anche perché dal 1 luglio tutti i Comuni con concentrazioni di arsenico superiore a 20 avranno acqua considerata, anche dall’istituto superiore di sanità, non destinabile a consumo umano.
Bengasi Battisti
Sindaco di Corchiano
Sindaco di Corchiano
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