domenica 18 agosto 2013

Roma. Rifiuti, quaranta giorni all’emergenza Malagrotta chiuderà, bando in ritardo Roma rimane senza alternative.

La gara per il trasferimento fuori dal Lazio è ancora indietro. Si rischia la proroga per la discarica di Valle Galeria.

ilmesaggero.it di Mauro Evangelisti
ROMA - Quanti giorni mancano al 30 settembre? 42. Bene tra quarantadue giorni, meno di un mese e mezzo, Roma non saprà dove portare i rifiuti.
L’attenzione di tutti, in queste ore è sulla scelta della Falcognana, sull’Ardeatina, per il sito della nuova discarica. Ma ciò che si sottovaluta è che per il 30 settembre, per quanto si corra, per quanto si provi a superare gli ostacoli, molto probabilmente la Falcognana non sarà pronta. Dunque, primo punto fermo: salvo miracoli, la nuova discarica il 30 settembre non ci sarà. Ma quel giorno - stando alle rassicurazioni del ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando e del sindaco Ignazio Marino - Malagrotta chiuderà. Dunque, chiude la discarica, non è pronta quella nuova, dove vanno i rifiuti di Roma?


IL PIANO B
Per una fase temporanea - che rischia di durare almeno un anno e forse più - fuori regione. Più correttamente: in altre parti d’Italia o all’estero. Facile a dirsi, più difficile a farsi, perché stiamo parlando di trasportare tutti i rifiuti della Capitale. E tutto deve essere pronto e organizzato tra 42 giorni. Solo per la parte che compete ad Ama sono 1.300 tonnellate circa al giorno (altrettanto dovrà farsene carico Colari). A oggi non c’è un contratto firmato, non ci sono camion pronti a partire, non ci sono certezze sulla destinazione. Ama non è rimasta con le mani in mano: due settimane fa ha approvato il bando di gara europea per affidare il servizio di trasporto e smaltimento dei rifiuti oltre i confini del Lazio. Il bando è stato pubblicato, ma poiché è una gara europea serviranno almeno sei mesi per l’aggiudicazione. Dunque, cosa facciamo tra 42 giorni? Ama ha pronta un’altra gara provvisoria, in questo caso ad inviti, che si può assegnare in tempi più rapidi fino a quando non sarà completata quella europea.


LA MIGLIORE OFFERTA
Sarà chiesto a 5 o 6 imprese del settore di fare un’offerta e in tempi rapidissimi si sceglierà quella migliore. Il tempo però passa, l’estate sta finendo, e la certezza che tutto andrà liscio, che la gara provvisoria sarà conclusa e che la macchina organizzativa sarà in moto già il primo ottobre non l’ha nessuno. C’è un precedente che preoccupa: già in primavera Ama organizzò una gara simile, ad invito, per trasportare i rifiuti di Roma fuori dal Lazio. Andò molto male, nessuno si presentò. Se accadesse lo stesso in questo caso cosa succederà dopo il 30 settembre? Ad Ama rassicurano: questa volta è differente, in quella gara si parlava di rifiuti non trattati ed è molto complicato trattarli. Oggi invece si ipotizza di smaltire rifiuti già trattati, è molto più facile. Per semplificare: tolta la differenziata (che oggi si avvia a raggiungere quota 35 per cento), il resto dei rifiuti raccolti finisce nei Tmb (impianti di trattamento meccanico biologico). Al termine di questo percorso, una parte diviene Cdr (e finisce nei termovalorizzatori, anche se il Lazio non è autosufficiente e Colari si appresta a portarne una porzione a Maiorca). Un’altra parte è rappresentata da scarti e Fos (frazione organica stabilizzata): attualmente va in discarica (dal 30 aprile solo questo), oggi a Malagrotta, in futuro (forse) alla Falcognana. Ma dopo il 30 settembre dovrà essere trasportata fuori dal Lazio, altrimenti i Tmb si intaseranno e i rifiuti resteranno per strada.


IL PIANO C
Catastrofismo? Resta un dato: ancora Roma non è pronta. Detto che il piano A - discarica alla Falcognana - difficilmente sarà pronto il primo ottobre e che il piano B - rifiuti fuori dal Lazio - ha molte incognite - esiste un piano C? Esiste, ma nessuno lo dice per non arrossire: proroga per due mesi di Malagrotta. Sarebbe una sconfitta, ma mai così disastrosa quanto quella dei rifiuti accumulati per strada.

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