Certe volte nella vita accadono cose impreviste, cioè emergenze, che rendono necessaria una reazione immediata e, possibilmente, appropriata. Altre volte invece abbiamo il tempo di selezionare e scegliere che cosa fare in base una scala che definiamo in ordine di urgenza. Lo facciamo tutti, più o meno consapevolmente e seguendo ognuno un proprio metodo, ma il criterio rimane: l'emergenza viene prima dell'urgenza.
campagnanoR@P redazione diffusa
Nel caso del Comune di
Campagnano, come del resto per quanto riguarda gli altri 56 Comuni del Lazio,
definire la non potabilità dell'acqua un'emergenza è un po' imbarazzante, dal
momento che sono passati 12 anni dal recepimento della Direttiva Europea che ha
concesso per 3 volte deroghe di 3 anni per un totale di 9 anni all'Italia per
applicare la normativa. Inutilmente.
Il Lazio è l'unica Regione che non è
riuscita a risolvere il problema dell'eccesso di arsenico e fluoro nelle acque
destinate ad uso umano in questo lasso, non breve, di tempo. Quindi siamo in emergenza:
non possiamo per ordine del Sindaco bere o utilizzare l'acqua per altri usi
alimentari e d'igiene personale, dal primo gennaio 2013.
Dal momento che si
tratta di un'emergenza ci si aspetterebbe che tutti gli Amministratori e i
Consiglieri comunali, indipendentemente dalle appartenenze partitiche, si
attivassero per risolvere nel minor tempo possibile e nel migliore dei modi
questo problema, affinchè si scongiurino i rischi sanitari accertati cui i
cittadini vanno incontro a causa di un'esposizione continua all'arsenico, al
fluoro e al cocktail di questi elmenti con gli altri inquinanti presenti nelle
falde acquifere. Invece sono passati altri 9 mesi che vanno ad aggiungersi ai 9
anni precedenti e non è stato pubblicato neanche il bando di gara per il
depuratore. Facciamo presente che la Regione Lazio aveva dato la possibilità ai
Comuni di scegliere tra due opzioni: fare un bando in proprio oppure lasciare
questo impegno alla Regione stessa. Il Comune di Campagnano ha deciso di fare
da solo, probabilmente confidando nella propria efficienza
tecnico-amministrativa, pensando così di abbreviare i disagi ai propri
concittadini. Non sapremo mai cosa sarebbe accaduto se avessero deciso per la
seconda opzione, forse saremo nella stessa identica situazione oppure avremo
già un depuratore che ci permetterebbe di usufruire di acqua potabile come
tutti gli altri cittadini italiani. Sarebbe gentile da parte
dell'Amministrazione farci sapere per quanto tempo dobbiamo continuare a
riempire taniche e bottiglia o esser costretti a comprare acqua minerale,
naturalmente pagando sostanzialmente la stessa bolletta per il servizio idrico.
Ma forse è chiedere troppo in un momento d'emergenza. Poi ci sarebbero le
urgenze. Infatti per Piazza R. Elena e per il Centro Giovanile è stato chiesto
e ottenuto un finanziamento alla Cassa Depositi e Prestiti, perciò tra non
molto dovrebbero concludersi i lavori. Sarebbe urgente anche abbattere le
barriere architettoniche, concludere l'iter del Piano Regolatore, investire per
la qualificazione del territorio e per l'occupazione, avere un cinema e magari
anche un teatro, mantenere e migliorare i servizi di assistenza per i soggetti
deboli e i disabili, valorizzare le rilevanze archeologiche come la Mansio ad
vacans, insomma rendere Campagnano un paese attreante per chi è di passaggio e
soprattutto con una buon livello di qualità della vita per chi ci abita oggi e
per chi lo abiterà domani. Invece la priorità è il campo di calcio. In erba
sintetica di ultima generazione che, compresi altri lavori di aggiustamento,
costa la modica cifra di 450.000 euro, da pagarsi in comode rate semestrali da
circa 15.000 euro per soli 29 anni. Alla fine costerà più di 800.000. Ci era
sembrato di capire che fossimo in recessione e in un momento storico che imponesse
la revisione della spese e che per questo fosse necessario vendere la farmacia
comunale, che peraltro rappresentava una delle pochissime entrate del Comune,
ridurre le ore di assistenza e chiudere il centro diurno per disabili. Forse
non capiamo bene cosa sia la revisione della spesa per l'Amministrazione, ma
certamente che un campo di calcio dove al massimo giocheranno 150 ragazzini
maschi è senza dubbio una priorità, anzi la priorità.
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