martedì 24 settembre 2013

Rifiuti, conto alla rovescia per Malagrotta Il sì a Falcognana tra proteste e polemiche.

“Nel vecchio sito 300mila alberi”, presidio alla Pisana contro la discarica sull’Ardeatina mentre il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti: "Basta agitare paure".


Per il parco, quello con 100.000 alberi promesso da Ignazio Marino e Nicola Zingaretti, ci vorrà ancora un bel po' di tempo. Ma per Malagrotta, per la discarica più grande d'Europa, è iniziato il conto alla rovescia. Dopo oltre trent'anni di attività e dopo 6 anni di proroghe di sei mesi in sei mesi, il sito che ospita la spazzatura di Roma, Ciampino, Fiumicino e città del Vaticano è pronto alla chiusura. Da martedì prossimo, dal primo ottobre, in discarica non finirà più un rifiuto.

Questo, però, non vuol dire che dalla sera alla mattina Malagrotta chiuderà. Anzi, le questioni che la riguardano continuano a essere numerose a partire dagli impianti di Tmb presenti
che continueranno a lavorare, alle linee di gassificazione, all'inceneritore di rifiuti ospedalieri. E poi c'è il capitolo del Fos, la frazione organica stabilizzata prodotta dagli impianti, che potrebbe servire a Manlio Cerroni per iniziare l'operazione di rivestimento della discarica che prelude alla messa in sicurezza e, in seguito, alla realizzazione del parco. Insomma, se pure in discarica non finirà più la spazzatura non si fermerà certo da un giorno all'altro il traffico attorno a Malagrotta.

Ieri, in ogni caso, a rivendicare la storicità del momento c'ha pensato il governatore Zingaretti durante la seduta straordinaria alla Pisana dedicata proprio ai rifiuti. Mentre gli abitanti di Falcognana protestavano all'esterno del consiglio regionale ("Noi il percolato, voi il peculato", "Zingaretti vergogna, Civita Pinocchio", la Madonna del Divino Amore finita crocifissa, solo alcuni degli slogan e dei simboli agitati dai manifestanti), il presidente in aula ha ribadito che "Malagrotta è una ferita nella storia degli ultimi decenni di Roma e deve essere sanata voltando pagina". Anche per questo, la Regione ha annunciato che finanzierà con "almeno 10 milioni di euro la riforestazione dell'area".

Ma ieri il dibattito in aula è stato dedicato soprattutto al futuro, alla discarica sull'Ardeatina che probabilmente oggi stesso verrà autorizzata ad accogliere i rifiuti di Roma. Il ministro dell'Ambiente Andrea Orlando è in trasferta negli Usa ma è probabile che arrivi ugualmente (per via telematica) la sua firma sotto al decreto. Proprio per questo si vedranno i rappresentanti del ministero, di Comune, Provincia, Regione insieme al commissario all'emergenza rifiuti Goffredo Sottile. La speranza è che arrivi, in coincidenza, il risultato della gara Ama per l'invio dei rifiuti fuori Roma, vero perno del piano.

Intanto, per cercare di fugare i dubbi su Falcognana, Zingaretti ha ribadito che "non c'è nessun pericolo per la salute: Falcognana si prefigura come un piccolo sito di servizio. Basta mega discariche, ma smettiamola anche di agitare paure: non ci sarà mai una nuova Malagrotta, chi lo dice dice bugie per cavalcare il populismo". Fuori dalla Pisana, intanto, resta viva la speranza che si rimetta tutto in discussione. "Sono fiducioso che la discarica della Falcognana non si farà  -  spiega il rettore del Divino Amore, Don Fernando Altieri  -  Posso rassicurare che la Chiesa è vicina ai cittadini". I manifestanti si fidano di meno e promettono: "Il 30 settembre di fronte al presidio ci sarà un muro di gente contro la nuova Malagrotta".

In Aula, intanto, è aspra la polemica tra maggioranza e opposizione, con la prima ad appoggiare la scelta di Falcognana e la seconda ad attaccare Zingaretti, a riproporre Allumiere (Pdl) o a minacciare esposti (M5S). Non si arrende, invece, Renato Brunetta, capogruppo Pdl a Montecitorio che ha una villa nella zona del Divino Amore: "In base al codice della navigazione, la discarica di Falcognana rappresenta un rischio per gli aerei".

Nessun commento:

Posta un commento