sabato 14 settembre 2013

Roma. Discarica di Falcognana, Orlando firmerà il decreto Brunetta all'attacco: «E' un imbroglio».

Il ministro difende la scelta della discarica

ilmessaggero.it mauro evangelisti

ROMA - Entro una decina di giorni il ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, firmerà il decreto per consentire di portare una piccola parte dei rifiuti già trattati (circa il 20 per cento) nella discarica della Falcognana. Solo dopo il commissario per l’emergenza rifiuti, Goffredo Sottile, potrà avviare le procedure per siglare un accordo con la Ecofer Ambiente, proprietaria dell’impianto. In linea teorica, si potrebbe fare in tempo a portare le prime 300 tonnellate di rifiuti già il primo ottobre, ma visto che siamo già a metà settembre è più probabile che l’avvio dei rifiuti nella nuova discarica non coincida con la chiusura di Malagrotta, prevista per il primo ottobre.
Per evitare proroghe, si conta sulla gara a inviti per trasportare i rifiuti in altre regioni che sta portando avanti l’Ama. Solo che anche in questo caso i tempi sono molto stretti: le buste saranno aperte il 18 settembre, ci saranno dunque solo tredici giorni per assegnare il servizio (probabilmente a più di un’azienda) e organizzare i viaggi dei camion.

 


C’è un altro provvedimento del ministro Orlando a rappresentare una scialuppa per Roma: il 19 agosto ha firmato un decreto in base al quale si possono portare i rifiuti in altre regioni senza che vi sia l’assenso delle amministrazioni locali.

LA TORTA

Ormai sia Regione che Comune ripetono che non ci sarà proroga per Malagrotta. C’è però un problema: questo scenario tiene conto solo degli scarti dei Tmb (impianti di trattamento meccanico biologico) di Ama. Una fetta più consistente esce da quelli del privato, di Manlio Cerroni, che organizzerà autonomamente il trasferimento dei «suoi» rifiuti fuori dal Lazio. Secondo un calcolo svolto da Massimiliano Iervolino, dei Radicali, che ha attinto ai dati diffusi dallo stesso Cerroni in una lettera alle istituzioni, stiamo parlando di circa 1.200 tonnellate al giorno. Cerroni ha già fatto sapere che esistono ancora volumetrie disponibili a Malagrotta. Questo lo scenario. Una cosa è certa: su Falcognana il Governo, il Comune e la Regione vanno avanti. Ieri il ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, ha risposto a un’interrogazione del presidente dei deputati del Pdl, Renato Brunetta (proprietario di una villa non lontano dalla discarica autorizzata nel 2003 a ricevere rifiuti pericolosi): «La conversione del sito per accogliere rifiuti urbani già trattati è poco onerosa in termini di minore impatto ambientale ed essendo stata allestita per lo smaltimento di rifiuti pericolosi presenta un livello di tutela superiore. A Falcognana possono essere conferiti 1,5 milioni di metri cubi di rifiuti, numeri che consentirebbero un utilizzo stimato della discarica per circa due anni. Non serve aumentare nè la volumetria nè la capacità della discarica». Orlando ha ribadito che le verifiche della finanza su Ecofer hanno dato un esisto confortante, perché non ci sono pericoli di infiltrazioni della malavita organizzata. «Il sito di Falcognana è una soluzione immediata, ma comunque temporanea. I camion non passeranno davanti al Divino Amore, seguiranno un percorso differente».

LA PROTESTA

Brunetta ha replicato con durezza ad Orlando, ha ricordato che i due soci di Ecofer hanno alcune condanne penali e ha chiesto l’intervento del ministro Cancellieri: «Un imbroglio. È stata presa una decisione in totale opacità, senza alcun coinvolgimento delle popolazioni, delle istituzioni». Il paradosso è che il commissariamento fu chiesta dal governatore del Lazio, Renata Polverini (fedelissima di Berlusconi). Sull’Ardeatina intanto continua la protesta: martedì pomeriggio nuovo corteo dalla Falcognana fino al Divino Amore. E il «Coordinamento no Discariche No Inceneritori Municipio IX e Pomezia» condanna «fermamente l'atteggiamento del ministro Orlando».

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