martedì 8 ottobre 2013

Acqua "Non hanno rispettato il referendum" E la procura indaga

I magistrati di Pistoia hanno indagato i vertici della società che gestisce il servizio idrico in Toscana: si sarebbero tenuti i profitti. Senza fare gli investimenti dovuti.

L'Espresso di Michele Sasso












Non hanno rispettato il referendum 
E la procura indaga I vertici di Publiacqua, la società per azioni che gestisce il servizio idrico in Toscana, sono stati indagati per il reato di appropriazione indebita: secondo la procura mancherebbero all’appello 15 milioni di euro di investimenti. I motivi del contendere sono legati al referendum del giugno 2011, quando 26 milioni di italiani firmarono per eliminare i profitti dalla gestione dell'acqua: con le bollette si sarebbero dovuti coprire i costi, non distribuire dividendi.

Invece la cosiddetta “remunerazione del capitale” (una quota fissa del 7 per cento) uscì dalla porta per rientrare dalla finestra, come ha denunciato l'Espresso a luglio in un'inchiesta . L'indagine della magistratura ora è una brutta tegola per il potente Alberto Irace, amministratore delegato della società, manager pubblico con un passato nella multiutility di Roma e del Centro, Acea, e due libri firmati con l'attuale sottosegretario di Stato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti Erasmo d'Angelis. La procura di Pistoia ha precisato però che Irace è indagato «esclusivamente per la sua qualità di rappresentante legale», come conferma la stessa Publiacqua.

A muovere gli inquirenti sarebbero stati gli esposti presentati nei mesi scorsi dall’associazione ambientalista Legambiente di Pistoia e dal comitato locale “Acqua Bene Comune”, che da tempo si battono per la piena applicazione dei referendum. Al centro dell'indagine infatti ci sarebbe la scelta di Publiacqua di continuare a far pagare in bolletta la «remunerazione del capitale», abolita nel 2011, e di non restituire invece agli utenti le somme relative a quella parte.

Ma non è tutto: uno degli esposti poneva interrogativi sull’effettivo ammontare degli investimenti compiuti da Publiacqua nel 2012. Un'iniziativa che prendeva le mosse da una denuncia presentata dall’ex assessore all’ambiente del Comune di Pistoia, Ginevra Lombardi, in una riunione che si era tenuta nella sede dell’Autorità idrica toscana (Ait) all’inizio del maggio scorso. «Avevo chiesto chiarimenti, e il mio intervento risulta a verbale», ricostruisce l'ex assessore: «perché, sebbene fosse previsto da una delibera fatta su misura che Publiacqua investisse 78 milioni nel 2012, ne risultavano invece rendicontati in bilancio solo circa 63. La risposta del direttore fu che avrebbe avviato un’azione formale di verifica ma non ne ho saputo più niente». Dopo 13 giorni però alla Lombardi vengono ritirate le deleghe, e lei, ormai fuori dalla giunta, non può approfondire.  Dove sono finiti quei 15 milioni di euro che servivo a migliorare la rete colabrodo e mai investiti?

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