sabato 26 ottobre 2013

Bologna, mensa Caritas: italiani il 60%

                  

A Bologna, come accadeva trenta e quaranta anni fa, alle mense della Caritas gli italiani che cercano ristoro sono  la maggioranza.

Fino a poco tempo fa il 65% erano stranieri e 35% italiani, oggi quasi come fosse "un cambio" il 60% sono italiani e il 40% di provenienza daaltri Paesi. A preoccupare è anche l'abbassamentocostante dell'età': chi chiede un pasto alla Caritas infatti oggi ha in 45 anni di media.


I dati li ha forniti Paolo Santini, il direttore della Mensa della Fraternita', nel corso del 23esimo convegno della Caritas diocesana. In via Santa Caterina "a settembre abbiamo registrato una media di presenze giornaliere quest'anno di 190 persone - spiega Santini - Nel centro di via Santa Caterina e' disponibile anche il servizio docce, compreso di cambio completo di biancheria intima, che l'anno scorso ha ricevuto circa 3.000 richieste. Alla Caritas diocesana si affiancano poi le mense parrocchiali, che nel 2012 hanno distribuito circa 27.000 pasti, anche in questo caso - sototlinea - soprattutto a persone e famiglie italiane, e la Tavola della solidarieta' al dormitorio comunale di via Sabatucci, che nel 2012 ha dato circa 18.700 pasti. Infine, c'e' l'iniziativa benefica avviata da un paio d'anni dai ristoratori dell'Ascom (una ventina), che nel 2012 hanno distribuito 12.000 alle famiglie bisognose attraverso la Confraternita della misericordia".

"La Caritas di Bologna - spiega don Allori - mette in campo una rete di attenzione spesso nascosta, ma molto diffusa: e' attenta all'uomo che vive qui, a chi viene da fuori e anche alle realta' piu' povere del resto del mondo, che vengono aiutate tramite le missioni. E' naturale che la Caritas non copra tutte le esigenze- aggiunge il vicario- non deve venire incontro a tutti, ma dare un segno. L'emergenza si e' estesa a tante categorie di persone che prima vivevano tranquille perche' avevano una casa e un lavoro- spiega don Allori- abbiamo famiglie che devono affrontare l'inverno senza luce ne' gas perche' non hanno i soldi. E il 40% dei giovani che e' senza lavoro e' un altro segno di questa febbre".                                                                       

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