giovedì 3 ottobre 2013

Roma. Malagrotta, chiusa la discarica "Data storica, Falcognana è per emergenze"

Conferenza stampa di Ignazio Marino e di Nicola Zingaretti. "Non dovrebbe esserci un aumento delle tasse per i romani".

"Una giornata storica", "un traguardo epocale". Ignazio Marino e Nicola Zingaretti, rispettivamente sindaco di Roma e governatore del Lazio, non hanno dubbi a definire trionfalmente la chiusura di Malagrotta, la discarica più grande di Europa, più di trent'anni dopo dalla sua apertura.

"Ciò che è accaduto a Malagrotta il 1 ottobre è qualcosa di straordinario e dimostra che se si governano i processi con attenzione al bene comune si dimostra che le cose si possono fare anche nelle difficoltà " ha detto il presidente Zingaretti. "In oltre 30 anni di impegno - ha aggiunto - non si era mai riusciti ad arrivare ad un traguardo e credo abbiano pesato positivamente il lavoro di collaborazione interistituzionale". "Questa volta la Regione ha certo collaborato ma si è raggiunto il risultato perché c'è stata una amministrazione comunale che si è assunta le sue responsabilità. La chiusura di Malagrotta rappresenta una discontinuità di gestione del ciclo dei rifiuti che da oggi diventano una risorsa".



Anche Marino ha parlato di "data epocale": "Sono davvero molto felice, perché insieme a un gruppo di amministratori seri e perbene, a cominciare dal presidente della Regione, stiamo festeggiando una data epocale. Una volta tanto viene premiata la politica non del dibattito violento o degli interessi personali, ma quella che vuole il bene della città e della regione" ha spiegato il sindaco in occasione
della conferenza stampa convocata in Campidoglio per la chiusura di Malagrotta. Malagrotta, ha sottolineato Marino, "era una discarica aperta da un terzo di secolo, e durante le campagne elettorali sia per la Regione che per il Comune avevamo preso impegni precisi dicendo che avrebbe chiuso in maniera definitiva". Su questo, ha ricordato il primo cittadino, "c'è stato tanto scetticismo, anche perché l'impianto doveva chiudere già il 31 dicembre 2007, poi c'è stata tutta una serie di proroghe successive fino ad arrivare all'apertura della procedura d'infrazione da parte dell'Ue".

In questi mesi, ha continuato Marino, "c'è stato molto lavoro tecnico e politico, gli assessori Civita e Marino hanno lavorato anche di notte per trovare una soluzione: da un lato avevamo 240 ettari di discarica, l'equivalente di 350 campi di calcio, dall'altro il tema di dove conferire il prodotto del tmb. C'è stato l'intervento del Governo con la nomina di un commissario che ha studiato dove potesse essere conferito, è stato indicato il sito Falcognana, dove molti hanno alzato la voce dicendo di non volere discariche, dimenticando che lì la discarica c'è già da molti anni e raccoglie fluff, un prodotto che ha dei rischi, e su indicazione del commissario abbiamo valutato la possibilità di conferire lì il prodotto tmb e il fos". E così, ha concluso il sindaco, "Abbiamo fatto una gara a inviti e ci siami organizzati per il conferimento fuori città, e ora festeggiamo la chiusura di Malagrotta, dove finalmente cresceranno gli alberi".

L'obiettivo, per Marino, è anche non lavorare più solo per rispondere alle emergenze: "Stiamo lavorando affinché Roma abbia una pianificazione per la gestione dei rifiuti da qui al 2030, e non si debba più lavorare secondo una logica emergenziale".

Quanto a un possibile aumento delle tasse sui rifiuti Marino ha precisato: "Non credo che ci saranno aumenti per i romani", nonostante i costi maggiorati per il conferimento dei rifiuti fuori città. Un eventuale aumento delle tariffe, ha spiegato anche l'assessore capitolino all'Ambiente, Estella Marino, "è ancora in fase di analisi, ma pianificando la gestione e investendo e utilizzando tutti i trasferimenti a disposizione dovremmo rientrare ampiamente degli extra costi aggiuntivi che sosterremo per tre mesi". A Malagrotta, ha sottolineato l'assessore, "il costo era di 67-68 euro a tonnellata, ora è di circa 115, ma l'aumento per qualche mese sarà compensato dalla futura riduzione della quantità dei rifiuti da conferire, quindi ci aspettiamo una diminuzione complessiva anche dei costi".

Quanto al sito provvisorio di Cupinoro, se Zingaretti rifiuta l'equazione tra la chiusura di Malagrotta e la destinazione di una piccola parte dei rifiuti prodotti da Roma a Bracciano, Marino sottolinea che la decisione è stata presa dal commissario Goffredo Sottile ed è stata solo accettata da Comune e Regione.

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