martedì 19 novembre 2013

BASSANO ROMANO, RIFIUTI PERICOLOSI: STOP O V.I.A. AL CEMENTIFICIO CON UTILIZZO DI RIFIUTI?

Il Comune rassicura ma delle ombre e dei dubbi sono in agguato
Sarebbe auspicabile che il Sindaco del Comune di Bassano Romano, quale massima autorità sanitaria locale, convochi una Conferenza dei servizi ed invochi un intervento da parte di ARPA LAZIO, NOE ed AUSL, per analizzare oggi la qualità di terra, aria ed acqua intorno alla TUSCIA PREFABBRICATI, in modo da avere un domani dei valori di riferimento per valutare eventuali danni ambientali.immagineosservatorelaziale.it di Luca Pagni

Bassano Romano (VT) - Il Comune di Bassano Romano ha emanato un comunicato stampa che definirei rassicurante : “Siamo molto soddisfatti per il lavoro svolto ed i risultati ottenuti per fermare l’ipotesi di realizzazione sul nostro territorio di un impianto di recupero di rifiuti. Il continuo lavoro di opposizione al progetto, che prevede l’utilizzo di ceneri di carbone provenienti dalla centrale termica Tvn di Civitavecchia, inizia a dare i primi risultati positivi a favore della comunità bassanese.Nelle scorse settimane il progetto aveva subito un primo stop a seguito della verifica dei requisiti in merito al rilascio della licenza edilizia pervenuti al Comune di Bassano Romano a seguito di una comunicazione di sospensione del procedimento proprio a causa della mancanza di documentazione. Dall’analisi della stessa, l’Ufficio tecnico comunale ha appurato la mancanza di un requisito fondamentale al rilascio della licenza edilizia ed ha provveduto a comunicare alla ditta interessata il conseguente diniego. Alla luce di questo siamo certi che la sospensione sine die del procedimento da parte del settore ambiente della Provincia di Viterbo si trasformerà a breve in un definitivo stop alla realizzazione dell’impianto. In virtù di questa serrata attività dell’amministrazione comunale sono venuti meno i presupposti d’urgenza e questa mattina è stato chiesto al Tar del Lazio da parte del legale che assiste il Comune, Vanessa Ranieri, di fissare l’udienza con cui si entrerà nel merito.

Garantiamo che pur felici dei primi risultati positivi, l’attenzione sul tema non calerà minimamente, anzi con il nostro avvocato stiamo già pensando di fissare un’altra assemblea pubblica per aggiornare la cittadinanza sulla vicenda. Comune di Bassano Romano”.

Siamo lieti delle notizie che arrivano dal Comune di Bassano Romano, ma qualche dubbio sull'impianto di recupero rifiuti resta. Sarebbe auspicabile un sano confronto per raggiungere il fine comune.
Se l' ufficio tecnico comunale ha fatto un documento dove annulla il procedimento per mancanza di requisiti, sarebbe interessante poterlo visionare per studiarne la superabilità nel tempo.

Agibilità, Destinazione d'uso e Concessione Edilizia sono atti del Comune e se non da questa questa, potranno venire da future amministrazioni.

Si rammenta che l’amministrazione comunale bassanese ha depositato il 13/05/2013 il ricorso 4975/2013 al T.A.R. del LAZIO, rappresentato dall’Avv. Vanessa Ranieri, che è anche Presidente WWF Lazio.


Oggetto del ricorso: “Annullamento della d.d. n. a01445/13 con allegata relazione con la quale e' stata rilasciata a favore della soc. tuscia prefabbricati srl una pronuncia di verifica con cui si escludeva l'assoggettabilita' a V.I.A. ai sensi dell'art. 20 del d. lgs. n. 152/2006 e s.m.i. del progetto di recupero di rifiuti pericolosi per la produzione di manufatti edilizi in calcestruzzo da realizzarsi nel comune di Bassano Romano (vt) loc.Sstazione Scalo”

L’Avv. Vanessa Ranieri sulla sua pagina Facebook ha usato toni che definirei vittoriosi:
“...Fermata la realizzazione dell'impianto per il recupero di rifiuti speciali non pericolosi per la produzione di manufatti edilizi con le ceneri della centrale a carbone di Civitavecchia!!!”

L’Osservatore Laziale ha cercato e trovato il ricorso del Comune di Bassano Romano dove viene segnalata l’ultima udienza tenutasi il 14/11/2013 e dove non c’è ancora Istanza di fissazione, nessun provvedimento e nessun decreto.

Non ci è dato dunque di sapere se è stata fissata una prossima udienza.

Nella Camera di Consiglio era presente il Magistrato Linda Sandulli quale Secondo componente. Sullo stesso sito alla pagina web http://www.giustizia-amministrativa.it/DocumentiGA/Roma/Sezione%201T/2006/200600270/Provvedimenti/201301369_01.XML è pubblicata una sentenza che la Sezione Prima Ter del Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio ha emanato nella camera di consiglio del giorno 17 gennaio 2013 con l'intervento del Magistrato Linda Sandulli, che ne era Presidente.

Nella sentenza si leggono alcuni passaggi importanti che crediamo possano avvalorare i ricorsi al TAR del Comune di Bassano Romano e dell’O.N.A. Osservatorio Nazionale contro l’Amianto, presentati per fermare il progetto della Tuscia Prefabbricati che insiste su terreni che erano dell’Università Agraria di Bassano Romano e che forse erano gravati da usi civici quando vennero affrancati dalla COLACEM S.P.A. con il pagamento di 700.000 Lire il 10/10/1994 con Atto Notarile Rep. N. 65221/25814.

Se teniamo conto del fatto che “alle Regioni è stata trasferita la competenza a liquidare gli usi civici, ma non ad accertare quest’ultimi, ai sensi dell’art. 29 della legge 16.6.1927, n. 1766”, secondo cui “i commissari decidono tutte le controversie circa la esistenza, la natura e la estensione dei diritti di uso civico”, un’eventuale cognizione della controversia spetterà al commissario per la liquidazione degli usi civici, e se il caso di Bassano Romano dovesse rientrare nella specie di “liquidazione degli usi civici” il ricorso al TAR potrebbe essere in parte rigettato.

Nella sentenza sopra citata si legge che “Come ripetutamente affermato in giurisprudenza, i beni aggravati da usi civici debbono essere, infatti, assimilati ai beni demaniali. La particolarità del regime a cui sono sottoposti i beni in esame determina che, al di fuori dei procedimenti di liquidazione dell’uso civico e prima del loro formale completamento, la preminenza del pubblico interesse che ha impresso al bene immobile il vincolo dell’uso civico ne vieta ogni circolazione (cfr., in tal senso, Cass. Civ., Sez. III, 28 settembre 2011, n. 19792; T.R.G.A., 17 ottobre 2005, n. 284) e, pertanto, ogni atto di cessione tra privati di un tale bene – pur se riconosciuto come intervenuto - è affetto da nullità (Cass.Civ., Sez. III, 3 febbraio 2004, n. 1940).

In altre parole, in materia di terreni soggetti ad uso civico non possono costituirsi proprietà private senza un titolo proveniente dall’autorità che ha il potere di disporne (principio questo a cui si riconnette, tra l’altro, anche l’irrilevanza di stati di prolungato possesso - Trib. Cassino, 7 aprile 2010; App. Roma, Sez. IV, 8 novembre 2006);

I profili riguardanti la giurisdizione in materia di accertamento della soggezione di un terreno ad uso civico sono generalmente riconosciuti al Commissario Regionale degli usi civici (cfr., tra le altre, Cass. Civ., Sez. Un., 28 dicembre 2007, n. 27181).

Se le terre dell’Università Agraria di Bassano Romano erano gravate da usi civici, comparati ai beni demaniali, risulterebbero inalienabili ed ogni trasferimento a privati sarebbe nullo. (Sentenza Tar 7.2.2013 di Linda Sandulli). Considerando poi che il Consiglio di Stato, riunitosi in Roma nella camera di consiglio del giorno 11 dicembre 2012, ha reputato nulle le compravendite a privati di terreni con usi civici, riteniamo plausibile che la compravendita e l’affrancazione della COLACEM SPA potrebbe essere ritenuto un atto NULLO e che, sulla base di questo presupposto, il ricorso al TAR potrebbe essere in parte rigettato e rimandato agli organi competenti.

“La funzione principale dell’uso civico sarebbe quella di garantire risorse alla collettività che ne è proprietaria e finalità aggiuntive a quelle della tutela dell’ambiente.”

La presenza di un organo come il Commissario per la liquidazione degli usi civici, che assomma funzioni amministrative a funzioni giurisdizionali, rappresenta un intreccio non facile da sciogliere.

Un altro aspetto inoltre che rende complesso lo scioglimento di molti nodi relativi alla riallocazione delle funzioni amministrative dallo Stato alla Regione è il progressivo slittamento della materia degli usi civici dal settore dell’agricoltura al settore della tutela del territorio e dell’ambiente, slittamento che si è accentuato con il passaggio delle competenze alle Regioni e con alcune legislazioni regionali. Tutto ciò sta avvenendo in mancanza di una riforma organica del settore, quindi in presenza di una legislazione ancora in parte inadeguata.

Sarebbe auspicabile che il Sindaco del Comune di Bassano Romano, quale massima autorità sanitaria locale, convochi una Conferenza dei servizi ed invochi un intervento da parte di ARPA LAZIO, NOE ed AUSL, per analizzare oggi la qualità di terra, aria ed acqua intorno alla TUSCIA PREFABBRICATI, in modo da avere un domani dei valori di riferimento per valutare eventuali danni ambientali.

Confidiamo che tutto possa finire per il meglio nell’interesse collettivo al diritto alla salute e negli interessi particolari ed individuali di quanti potrebbero vedersi svalutare il valore di case o negozi o attività produttive, attività turistiche ed agricole ed allevamenti, oltre alla salvaguardia del verde e delle zone paesaggistiche locali.

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