venerdì 3 gennaio 2014

Dal primo gennaio cannabis legale in Colorado

Oltre 300 i clienti in fila alle 10 del primo gennaio 2014 davanti al LoDo Wellness di Frisco, popolare centro sciistico in Colorado. E, oltre a una ventina di altri negozi sparsi per lo Stato, nella capitale Denver hanno aperto ben 17 dei 18 già muniti di licenza, senza incidenti o disordini di alcun tipo come invece alcuni paventavano.

Ebbene sì: da oggi i maggiorenni residenti (o di passaggio) in Colorado potranno acquistare fino a un’oncia (quasi 30 grammi) di cannabis senza restrizioni legali. Ciò porterà quasi 70 milioni di dollari in tasse statali per il 2014. Le licenze finora consegnate o spedite via posta riguardano circa 150 rivenditori, 35 produtori e 200 coltivatori. E prevedendo che il business non riuscirà a decollare davvero prima di aprile, secondo una ricerca della ArcView, le vendite di cannabis legale in Usa aumenteranno del 64% tra il 2013 e il 2014, da 1,40 miliardi a 2,34 miliardi di dollari.

Ma se questo nuovo business sembra far gola a produttori, consumatori e autorità locali, la realtà sul campo è assai più articolata. A partire dai grattacapi burocratici delle aziende impegnate nei vari ambiti della filiera. Obbligatorie impronte digitali e stretta verifica di precedenti penali e adeguate coperture finanziarie, oltre a specifici permessi delle agenzie municipali.
Aumentata la presenza di pattuglie e poliziotti nelle strade, apposti avvisi negli aeroporti (per viaggiatori verso e da altri Stati che possono solo consumarla in loco). In Colorado è stato anche messo a punto un elaborato sistema per tener traccia di ogni singola pianta, dalla germogliazione alla vendita al minuto, oltre che per il confezionamento, le etichette e (importante) i limiti sulla potenza psicotropa dei prodotti commestibili a base di cannabis.
Mentre il governo federale, che per il momento preferisce restare alla finestra, ha intimato alle autorità locali delle priorità in otto punti per evitare pronti interventi e per evitare soprattutto che la cannabis finisca nelle mani dei minori, del mercato nero o (peggio) di grandi cartelli.
Proprio su quest’ultimo fronte, analoghe le preoccupazioni delle autorità nello Stato di Washington, che si appresta a seguire il Colorado sulla strada della legalizzazione, come sottolinea una lunga analisi proposta dal New Yorker qualche settimana fa, dove si legge fra l’altro: “con l’arrivo della marijuana nei negozi, prevista per la primavera 2014, non è che il mercato nero svanirà nel nulla; la cannabis legale continuerà di fatto a competere con quella illegale …chi la vende in strada dovrà essere arrestato nella speranza di far migrare i suoi clienti al mercato tassato e regolamentato“.
E restano ancora da definire risposte precise a domande incalzanti: chi potrà coltivarla e venderla legalmente? Quale il prezzo-base di un oncia al pubblico?
Non resta che seguire da vicino l’evolversi della situazione…
Bernardo Parrella
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