Oltre 300 i clienti in fila alle 10 del primo gennaio 2014 davanti al LoDo Wellness di Frisco, popolare centro sciistico in Colorado. E, oltre a una ventina di altri negozi sparsi per lo Stato, nella capitale Denver hanno aperto ben 17 dei 18 già muniti di licenza, senza incidenti o disordini di alcun tipo come invece alcuni paventavano.
Ebbene sì: da oggi i maggiorenni
residenti (o di passaggio) in Colorado potranno acquistare fino a
un’oncia (quasi 30 grammi) di cannabis senza restrizioni legali. Ciò
porterà quasi 70 milioni di dollari in tasse statali per il 2014. Le
licenze finora consegnate o spedite via posta riguardano circa 150
rivenditori, 35 produtori e 200 coltivatori. E prevedendo che il
business non riuscirà a decollare davvero prima di aprile, secondo una
ricerca della ArcView, le vendite di cannabis legale in Usa aumenteranno
del 64% tra il 2013 e il 2014, da 1,40 miliardi a 2,34 miliardi di
dollari.
Ma se questo nuovo business sembra far
gola a produttori, consumatori e autorità locali, la realtà sul campo è
assai più articolata. A partire dai grattacapi burocratici delle aziende
impegnate nei vari ambiti della filiera. Obbligatorie impronte digitali
e stretta verifica di precedenti penali e adeguate coperture
finanziarie, oltre a specifici permessi delle agenzie municipali.
Aumentata la presenza di pattuglie e
poliziotti nelle strade, apposti avvisi negli aeroporti (per viaggiatori
verso e da altri Stati che possono solo consumarla in loco). In
Colorado è stato anche messo a punto un elaborato sistema per tener
traccia di ogni singola pianta, dalla germogliazione alla vendita al
minuto, oltre che per il confezionamento, le etichette e (importante) i
limiti sulla potenza psicotropa dei prodotti commestibili a base di
cannabis.
Mentre il governo federale, che per il
momento preferisce restare alla finestra, ha intimato alle autorità
locali delle priorità in otto punti per evitare pronti interventi e per
evitare soprattutto che la cannabis finisca nelle mani dei minori, del
mercato nero o (peggio) di grandi cartelli.
Proprio su quest’ultimo fronte, analoghe
le preoccupazioni delle autorità nello Stato di Washington, che si
appresta a seguire il Colorado sulla strada della legalizzazione, come
sottolinea una lunga analisi proposta dal New Yorker qualche settimana
fa, dove si legge fra l’altro: “con l’arrivo della marijuana nei
negozi, prevista per la primavera 2014, non è che il mercato nero
svanirà nel nulla; la cannabis legale continuerà di fatto a competere
con quella illegale …chi la vende in strada dovrà essere arrestato nella
speranza di far migrare i suoi clienti al mercato tassato e
regolamentato“.
E restano ancora da definire risposte precise a domande incalzanti: chi potrà coltivarla e venderla legalmente? Quale il prezzo-base di un oncia al pubblico?
E restano ancora da definire risposte precise a domande incalzanti: chi potrà coltivarla e venderla legalmente? Quale il prezzo-base di un oncia al pubblico?
Non resta che seguire da vicino l’evolversi della situazione…
Bernardo Parrella
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