domenica 26 gennaio 2014

Nunzia De Girolamo si è dimessa. L’ex ministro: “Il governo non mi ha difesa”.

L'ex titolare delle Politiche agricole ha diramato una nota ufficiale. Lamenta di esser lasciata sola dall'Esecutivo, dopo lo scandalo delle nomine all'Asl di Benevento. Fatto per cui non è indagata, ma che aveva suscitato polemiche per il contenuto di alcune intercettazioni, anticipate dal Fatto Quotidiano. Il 4 febbraio si sarebbe dovuto discutere la mozione di sfiducia del Movimento 5 Stelle.

Nunzia De Girolamo
Nunzia De Girolamo fuori dal governo. In una nota, afferma: “Mi dimetto da Ministro. L’ho deciso per la mia dignità: è la cosa più importante che ho e la voglio salvaguardare a qualunque costo. Ho deciso di lasciare un ministero e di lasciare un governo perché la mia dignità vale più di tutto questo ed è stata offesa da chi sa che non ho fatto nulla e avrebbe dovuto spiegare perché era suo dovere prima morale e poi politico. Non posso restare in un governo che non ha difeso la mia onorabilità”. Convocata a Montecitorio per rispondere alle interrogazioni urgenti di Pd e Nuovocentrodestra, dopo lo scandalo all’Asl di Benevento, non aveva trovato al suo fianco né collega di partito Angelino Alfano, né il premier Enrico Letta. Il 4 febbraio si sarebbe dovuto discutere la mozione di sfiducia del Movimento 5 Stelle.
Stronzi, qui a Benevento comando io“. La voce della De Girolamo viene registrata segretamente nel 2012 dall’ex funzionario dell’Asl. La futura ministra aveva riunito i vertici dell’Asl di Benevento a casa di suo padre per discutere dell’appalto del 118 e di nuove sedi ospedaliere, e minacciava ritorsioni sui manager sgraditi del Fatebenefratelli, come ha anticipato Il Fatto Quotidiano.
“Sono vittima di un complotto”: si era difesa così in un’aula semivuota.
“Vengo qui a dirvi che mai ho violato la Costituzione. La mia vita di politico, di persona e di donna è stata travolta da un linciaggio e un accanimento senza precedenti. Il mio unico patrimonio sono la mia dignità e la mia famiglia. Il riserbo dei primi giorni è stato scambiato per imbarazzo. E invece era solo rispetto per il lavoro della magistratura. Sono stata vittima di una vicenda surreale, ma non ho mai abusato della mia posizione”.

La De Girolamo non è indagata, ma durante le indagini della procura sono emerse intercettazioni (private) e riunioni di quello che il gip ha definito “direttorio” guidato proprio dall’esponente del Nuovo Centrodestra. La De Girolamo viene nominata ministro delle Politiche Agricole il 28 aprile 213. Il 16 novembre 2013, con la fine del Popolo della Libertà e il rilancio di Forza Italia, la De Girolamo aderisce al Nuovo Centrodestra guidato da Angelino Alfano voltando le spalle a Silvio Berlusconi. Ed è proprio un collega di partito, il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi il primo a commentare le sue dimissioni: “Mi dispiace perdere un ottimo ministro, ma so che guadagneremo in ruoli di grande responsabilità una risorsa enorme e tanta energia e passione per l’affermazione del Nuovo Centrodestra”. Il governo Letta perde dunque il secondo membro dell’esecutivo, dopo Josefa Idem. E semplifica anche la strada per il rimpasto di governo, dove il Nuovo Centrodestra era sovradimensionato.

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