mercoledì 26 febbraio 2014

A Genova, dalla parte dei «drogati».


Don Andrea Gallo l’aveva defi­nito «l’inganno droga». L’inganno di un sistema che invece di com­pren­dere le cause e pren­dersi cura delle vit­time, insi­ste in un atteg­gia­mento proi­bi­zio­ni­sta e in mala­fede che dimen­tica la sto­ria (il proi­bi­zio­ni­smo ame­ri­cano sull’alcol) e nega le evi­denze. In nome di que­sta ottu­sità, la legi­sla­zione ita­liana ha per­se­guito per anni la repres­sione e la car­ce­ra­zione come unico deter­rente di una domanda, che è invece esplosa, insieme alle sostanze ille­gali in cir­co­la­zione. Atten­zione alle parole che usiamo, ricor­dava Don Gallo.
 
Il Manifesto | Autore: Fabio Scaltritti* 
 La libe­ra­liz­za­zione c’è già oggi: è la lega­liz­za­zione, la rego­la­men­ta­zione che dob­biamo per­se­guire in nome di un atteg­gia­mento laico che abbia l’informazione, la pre­ven­zione, la ridu­zione dei danni e la cura come pila­stri; insieme alla repres­sione pun­tuale del nar­co­traf­fico e delle con­nes­sioni mafiose che ne trag­gono profitto.
La Corte Costi­tu­zio­nale ha accolto lo scorso 12 feb­braio l’eccezione di costi­tu­zio­na­lità della Fini-Giovanardi, illu­strata nell’udienza dall’avvocato Gio­vanni Maria Flick, di Genova e amico di don Gallo. Ma già a otto­bre, una decina di reti e asso­cia­zioni riu­nite a Firenze, ave­vano pro­po­sto alla Comu­nità San Bene­detto di rac­co­gliersi a Genova “ nel solco di Don Gallo”, per rilan­ciare il movi­mento e ten­tare di modi­fi­care quell’impianto legi­sla­tivo così obso­leto e impre­gnato di furore ideo­lo­gico. Una legge respon­sa­bile di avere con­tri­buito enor­me­mente a riem­pire le car­ceri del nostro Paese, senza intac­care mini­ma­mente né la domanda né l’offerta di dro­ghe in Italia.
Il 28 feb­braio e il 1 marzo saremo dun­que a Genova, a Palazzo Ducale, al mee­ting inti­to­lato «Sulle orme di Don Gallo». Genova rive­ste un dop­pio valore sim­bo­lico, in quanto pro­prio a Genova nel 2000 si tenne l’ultima «vera» Con­fe­renza Gover­na­tiva sulle Dro­ghe, con­vo­cata dall’allora mini­stra Livia Turco per pro­muo­vere una discus­sione aperta fra tec­nici, ope­ra­tori, con­su­ma­tori, giu­ri­sti, scien­ziati, asso­cia­zioni. E dove l’allora Mini­stro della Salute Vero­nesi aveva auto­re­vol­mente pro­po­sto di spe­ri­men­tare la lega­liz­za­zione della can­na­bis: ina­scol­tato e igno­rato, purtroppo.

In Ita­lia la «lotta alla droga» si è tra­dotta in una vera e pro­pria guerra ai dro­gati e alle loro fami­glie (abbiamo usato volu­ta­mente la defi­ni­zione di «dro­gati», in ricordo del signi­fi­cato sim­bo­lico di men­zo­gna che Don Gallo gli affi­dava): una guerra che ha riem­pito le car­ceri e mie­tuto tante vit­time. Ricor­diamo Ste­fano Cuc­chi, Aldo Bian­zino e tanti altri che hanno perso la vita per una per­se­cu­zione insen­sata. E vogliamo anche ricor­dare le con­di­zioni inu­mane delle car­ceri per cui l’Italia è stata con­dan­nata dalla Corte euro­pea dei diritti umani per trat­ta­menti cru­deli e degra­danti. Fino a che punto siamo dispo­sti a con­ti­nuare in que­sta fol­lia? E vogliamo ricor­dare che con l’attuale sistema anche i ser­vizi pub­blici delle dipen­denze, prima ancora che le comu­nità, stanno subendo l’attacco più insi­dioso, vit­time di un modello di Sanità Pub­blica sem­pre meno uni­ver­sa­li­stico e sem­pre più impron­tato a logi­che pri­va­ti­sti­che. La Ridu­zione dei Danni è ormai quasi scom­parsa e rico­min­cia in Ita­lia la conta della dif­fu­sione delle infe­zioni da Hiv e di epatiti.
Da Genova, rida­remo voce ai con­su­ma­tori, alle tante asso­cia­zioni e a chi ha saputo con lun­gi­mi­ranza pro­se­guire studi, spe­ri­men­ta­zioni e ser­vizi non arren­den­dosi alle logi­che di un Dipar­ti­mento Nazio­nale Anti­droga arroc­cato su posi­zioni ideo­lo­gi­che e di con­ser­va­zione del potere. Il Dipar­ti­mento va rifor­mato, ridando pro­ta­go­ni­smo agli ope­ra­tori, ai ter­ri­tori, e ripren­dendo un dia­logo inter­rotto da troppo tempo con le Regioni. Nel solco di Don Gallo!
Info: www.genova2014.fuoriluogo.it
* Comu­nità San Bene­detto al Porto, Genova

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