giovedì 27 febbraio 2014

Contratto scaduto per due dipendenti su tre

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In Italia due lavoratori dipendenti su tre sono al lavoro con contratti scaduti. Lo ha certificato l'Istat che nel mese di gennaio ha conteggiato 8,5 milioni di persone al lavoro con intese scadute: dai commessi agli statali, passando per le segretarie degli studi professionali. Una cifra così alta non si registrava dall'inizio del 2008, ovvero da sei anni. 

Al contrario, risultano titolari di un contratto al passo con i tempi solo 4,4 milioni, poco più della metà di chi è in attesa di un rinnovo. E da dicembre 2013 a gennaio lo scarto si è fatto sentire, con ben cinque scadenze a fronte di un solo recepimento. Ecco che la quota di chi è in attesa è balzata dal 48,9% al 66,2%, tradotta in cifre assolute l'impennata corrisponde ad oltre due milioni di persone. 

Sono ben 51 ad oggi i contratti scaduti, di cui 15 riferibili alla Pa, su cui pesa il blocco della contrattazione. Per quattro accordi (circa 500mila dipendenti interessati) si dovrebbe però essere in dirittura d'arrivo, visto che a febbraio sono state ratificate le ipotesi d'intesa (tessili, pelli e cuoio, gas e acqua e turismo-strutture ricettive). 

Comunque i lavoratori che aspettano continuerebbero a viaggiare intorno agli 8 milioni, una quota ancora molto alta (fino a dicembre ci si aggirava sui 6 milioni). D'altra parte con lo scoccare del nuovo anno sono decaduti diversi accordi, dal servizio smaltimento rifiuti alla Rai. Ma a fare la differenza è stato il contratto del commercio, che regola l'attivita' di circa due milioni di persone. 



Contratto scaduto anche per 650mila edili, quasi 400mila dipendenti della sanità privata, 300mila operai agricoli, 260mila impiegati dei servizi di pulizia locale, circa 200mila addetti negli studi professionali, 100mila autoferrotranvieri. Inoltre, c'è sempre il fardello del comparto pubblico, con 2,9 milioni di addetti. E i ritardi si stanno accumulando, con l'attesa media che ormai oltrepassa i due anni.  

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