mercoledì 5 febbraio 2014

Contro il proibizionismo e il narcocapitalismo, amnistia e diritti per tutti/e

No al proibizionismo




5 / 2 / 2014
La questione proibizionista, nell'ultimo periodo, è tornata attuale nel dibattito politico nazionale sia per quello che sta accadendo da anni oltre oceano sia per il prossimo voto della Corte Costituzionale in merito alla Fini-Giovanardi.

La possibile cancellazione di questa legge, seppur avvenendo “dall’alto”, è per i movimenti una opportunità tutta da cogliere perché non basterà la sua abrogazione per uscire dalla stagione buia e tragica del proibizionismo.
Il proibizionismo si è sedimentato soprattutto da un punto di vista culturale: l’etichettamento, la marginalizzazione, la creazione del nemico non sono mai stati processi cosi forti come negli ultimi anni.
Anni nei quali sono state incarcerate migliaia di persone per quantitativi irrisori di sostanze; anni di sanzioni amministrative come la sospensione o il ritiro della patente (con la conseguente perdita di lavoro o, nei casi migliori, la necessità di affrontare spese insostenibili per riottenerla); anni costellati da tragedie e omicidi; anni in cui il capitalismo, o meglio il narcocapitalismo, ha fatto profitti come mai prima d’ora; anni in cui alla conoscenza, all'informazione, alla prevenzione e alla riduzione del danno si è preferito il proibizionismo.
Riteniamo che il rapporto tra proibizionismo e narcomafie segni, negli attuali metodi di estrazione di valore, la possibilità di un narcocapitalismo emergente, sostenuto da istituzioni che speculano sulle sostanze dopo averne criminalizzato l'uso. Ecco perché essere antiproibizionisti è, ora più che mai, essere anticapitalisti.
Per questo motivo, non pensiamo che basti tornare alla legge precedente per uscire dal proibizionismo e lasciarci alle spalle Serpelloni e i sui teoremi senza fondamento scientifico che producono tra le altre la possibilità agli spacciatori di  trattare le sostanze leggere allo stesso modo di quelle pesanti rendendole più facilmente accessibili ai giovani.
Né pensiamo che sia sufficiente volgere lo sguardo indietro per non trovarci più, domani, di fronte a carceri sovraffollate, piene di consumatori e tossicodipendenti, o agli omicidi di stato dei tanti Bianzino, Uva, Cucchi, Aldrovandi.
Crediamo che la sfida che ci attende sia ribaltare radicalmente il paradigma penale e securitario neolibrista che ha creduto possibile ridurre le contraddizioni, i bisogni e le speranze di milioni di donne e uomini ad una gestione poliziesca e giudiziaria della marginalità sociale e della precarietà.
 Oggi più che mai, per noi, l'antiproibizionismo non può essere pensato al di fuori di una lotta coerente e determinata per l'amnistia e il ripristino dei diritti dentro e fuori le carceri.
Come movimenti, centri sociali, associazioni, singoli, mettiamoci in cammino per scrivere, insieme, una nuova stagione di diritti, modelli di uso e consumo differenti e buone pratiche, consapevoli che il voto della Corte Costituzionale lascerà sul terreno i nodi centrali di una speculazione agita sulle nostre vite e le nostre libertà.
 L’8 Febbraio saremo a Roma con questa tensione, non per “aspettare” il risultato di un voto, non per dire “avevamo ragione”, ma per guardare avanti e capire che cosa i movimenti, gli uomini e le donne degne di questo paese, possano mettere in campo per invertire la rotta.
Un primo appuntamento da attraversare sarà la conferenza nazionale sulle droghe “nel solco di Don Gallo” a fine febbraio a Genova.
Sicuramente ora abbiamo un opportunità. Se non diamo nulla per scontato il proibizionismo potrebbe essere tra poco un passato lontano.
Prime adesioni:
Cs Tpo, Labas, Studenti medi autorganizzati Bologna, Lab Aq16 Reggio Emilia,  lab. Paz Project, Associazione Rumori Sinistri Rimini, Spazio Comune Autogestito TNT, Spazio Comune Autogestito Arvultùra, CSA Fabbri,  CSA Kontatto, CSA Sisma, CSA Jolly roger, CSA Asilo politico, Ambasciata dei diritti Marche, Polisportiva antirazzista Assata Shakur Polisportiva Ackapawa, Laboratorio occupato Insurgencia, Mezzocannone occupato, Comunità in Resistenza Empoli, Mestiza (Taranto), Cs ZOna 22 (san vito chietino), Csoa ex Mattatoio Perugia, Progetto Rebeldia-Pisa, Coordinamenti studenti Medi Nord-Est, Cso Pedro Padova, Cs Rivolta Mestre, Sale Docks Venezia, Laboratorio Morion Venezia, Bocciodromo Vicenza, Csa Arcadia Schio, Rovesci e diritti Belluno, Casa delle culture Trieste, Centro Sociale Bruno Trento, Ztl Treviso

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