sabato 22 febbraio 2014

Governo Renzi, la diretta: gelido passaggio di consegne con Enrico Letta.

Giuramento al Quirinale per il nuovo esecutivo. Poi l'incontro tra il neopremier e l'ex: nessun sorriso, nemmeno uno sguardo a sancire la tregua tra i due. Civati: "Questo è solo un rimpasto, ma se non voto fiducia mi cacciano dal Pd".

Governo Renzi, la diretta: gelido passaggio di consegne con Enrico Letta

“Grazie per i messaggi. Compito tosto e difficile. Ma siamo l’Italia, ce la faremo. Un impegno: rimanere noi stessi, liberi e semplici”. Il neo premier Matteo Renzi inaugura su Twitter la giornata del giuramento. Una giornata segnata dal gelido passaggio di consegne con Enrico Letta, durato giusto il tempo di scambiarsi la campanella. Nessun sorriso, nemmeno uno sguardo a sancire la tregua tra i due.
Glaciale l’incontro tra Enrico Letta e Matteo Renzi. Si sono stretti rapidamente la mano mentre il suono di una campanella ha sancito il passaggio di consegne tra il vecchio e il nuovo premier. L’incontro avviene dopo che il 13 febbraio scorso, nella direzione del partito democratico, si è consumata la rottura tutta interna al partito tra il segretario e l’ex premier. Da quel giorno il sindaco di Firenze è andato spedito verso la formazione del nuovo esecutivo, mentre Letta, tenendo il profilo basso, ha preferito non commentare né rilasciare dichiarazioni sulle vicenda.

Intanto promette battaglia l’ex ministro degli Esteri Emma Bonino “liquidata”, a suo dire, con una telefonata in cui le veniva comunicata la sostituzione con Federica Mogherini: “L’appuntamento per ringraziare tutti quelli che mi hanno sostenuto e aiutato è alle 17.30 – ha detto la Bonino intervistata dal Corriere della Sera – Per adesso, non ho altro da dire”. Smentisce questa ricostruzione il sottosegretario alla presidenza del consiglio Graziano Delrio: “Mi raccomando con i retroscena… Non è vero che Emma Bonino non è stata contattata. Renzi ha parlato con lei al telefono, ero presente alla telefonata”.
La Camera è convocata per lunedì 24 febbraio alle 14.30 con all’ordine del giorno la consegna del testo delle dichiarazioni programmatiche da parte di Renzi. Infatti, secondo la prassi, il presidente del Consiglio, dopo aver reso le dichiarazioni programmatiche al Senato, si recherà alla Camera per consegnarne il testo alla presidenza. Tornerà quindi al Senato per lo svolgimento del dibattito fiduciario, che alla Camera avrà luogo nella mattinata di martedì 25 febbraio.
LA CRONACA ORA PER ORA
14.36 – Governo, Civati lancia sondaggio web: “Votare o no la fiducia?”
Votare o no la fiducia al governo Renzi? Lo chiede Pippo Civati ai militanti su Internet, alla vigilia dell’incontro della sua area a Bologna. Il deputato Pd vuole un parere, “perché sono di solito gli elettori a scegliere”. E domanda pure se per il futuro sia meglio rimanere nel Pd o “ricostruire la sinistra” con gli altri partiti. Il questionario, strutturato come un vero e proprio sondaggio, chiede ai partecipanti di indicare anche età, professione, titolo di studio e chi abbiano votato alle ultime primarie del Partito democratico. Il sondaggio si apre con il quesito sulla fiducia al governo: va votata; va votata per far nascere il Governo, ma va condizionata a una verifica in tempi brevi; non va votata; meglio astenersi o non partecipare al voto. Seguono due domande su quali siano le più valide ragioni per votare a favore (tra le altre: “Temo che il No comporterebbe una nostra esclusione dalla discussione politica”) o contro la fiducia (ad esempio: “Rifiuto del metodo con cui è stato formato questo governo, sulla base di slogan e senza un chiaro programma che dia garanzie” o “Scarsa credibilità/affidabilità di Renzi”). Infine, uno sguardo al futuro. Quali prospettive per ‘l’area Civati’? Due le alternative proposte dal deputato Pd: “Aumentare l’impegno dentro il Partito Democratico su temi qualificanti” oppure “lavorare al dialogo con le forze che ne stanno fuori, per ricostruire la sinistra”.
14.16 – Terminato il primo Consiglio dei ministri di Matteo Renzi
È terminato a palazzo Chigi il primo Consiglio dei ministri del Governo Renzi. Contrariamente a quanto avviene di solito, la riunione è durata circa un’ora. Il premier Matteo Renzi, aprendo la seduta, aveva scherzato con i ministri suonando la campanella: “La ricreazione è finita”.
13.31 – Di Maio (M5s): “Nuovo corso? È replica ultimi 10 mesi” – Nuovo corso? Se ci vogliamo prendere in giro diciamo che è un nuovo governo, sennò basta guardare i dieci mesi passati per capire come saranno questi quattro anni, che io spero non siano quattro”. Lo ha affermato, a proposito del governo Renzi, il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio (M5s), nel corso di un incontro elettorale a Montesilvano. “Al ministero dell’Economia e delle Finanze – ha sottolineato – è andato l’ex consulente di D’Alema ed Amato, a quello dello Sviluppo economico, invece, una donna di Confindustria. Da una parte c’è l’uomo che consigliò ad Amato di fare il prelievo forzoso sui conti correnti degli italiani, dall’altra Confindustria che si cucirà il vestito su misura. Alle Infrastrutture e Trasporti, invece, c’è Comunione e Liberazione; il nuovo ministro è anche il vecchio e, tra l’altro, è indagato”.
13.30 – Grillo: “In scena film di serie B” – Un film di serie B, ma molto costoso, fatto con i nostri soldi, che si sposta di telegiornale in telegiornale da Palazzo Madama, al Quirinale dove vigila l’Uomo del Colle, da Palazzo Grazioli al Viminale a Palazzo Chigi con qualche deviazione al Nazareno”. Così Beppe Grillo sul suo blog commenta l’avvio del nuovo governo Renzi.
13.19 - Berlusconi: Democrazia solo se esecutivo è eletto da cittadini - “La democrazia si ha quando si ha un governo eletto dai cittadini, in caso contrario allora non c’è più la democrazia”. Lo ha detto il leader si Forza Italia Silvio Berlusconi, facendo riferimento al governo Renzi u in un collegamento telefonico con la platea dei sostenitori del club ‘Forza Silvio’ all’Unione del Commercio a Milano. L’esecutivo Renzi, invece che dalle urne, per Berlusconi trae la sua legittimazione “all’interno di un partito che non ha una grande maggioranza, ma ha una maggioranza parlamentare con 144 deputati”.
13.14 - E’ stata ‘fredda’ e velocissima la stretta di mano tra Enrico Letta e Matteo Renzi nella cerimonia di passaggio delle consegne con la campanella.  Il premier uscente, Enrico Letta, ha consegnato la campanella a Matteo Renzi senza quasi guardarlo negli occhi. Poi, velocemente, c’è stata una stretta di mano tra i due. Letta si è quindi girato immediatamente per avvicinarsi all’uscita.
13.08 – Letta: “Grazie a Napolitano, ora stacco” - ”Lascio Palazzo Chigi. Grazie Napolitano e tutti quelli che mi hanno sostenuto! Ora uno stacco via da Roma per prendere le migliori decisioni. #Futuro”. Così il premier uscente Enrico Letta dopo il passaggio di consegne a Palazzo Chigi con il premier Matteo Renzi.
13.07 – La Camera è convocata lunedì 24 febbraio alle ore 14.30 – All’ordine del giorno la consegna del testo delle dichiarazioni programmatiche da parte del Presidente del Consiglio dei Ministri. Secondo la prassi, il Presidente del Consiglio, dopo aver reso le dichiarazioni programmatiche al Senato, si recherà alla Camera per consegnarne il testo alla Presidenza. Tornerà quindi al Senato per lo svolgimento del dibattito fiduciario, che alla Camera avrà luogo nella mattinata di martedì 25 febbraio.
12.16 – A palazzo Chigi pronto il cerimoniale con tappeto rosso - E’ pronto il cerimoniale a Palazzo Chigi dove è già tutto predisposto, con tanto di tappeto rosso, per accogliere il nuovo governo e il suo leader, Matteo Renzi. Nel cortile interno è tutto predisposto per gli onori.
12.04 – Tra poco Cdm, attesa a Palazzo Chigi – Dopo il giuramento al Quirinale del nuovo governo di Matteo Renzi, secondo il cerimoniale alle 12.40 il neopremier arriverà a Palazzo Chigi per il primo Cdm del suo esecutivo. Renzi entrerà da Palazzo Colonna con l’auto presidenziale. Il presidente del Consiglio sarà accolto dal Capo dell’ufficio del cerimoniale di Stato e per le onoreficenze dal consigliere militare del presidente del Consiglio. Successivamente avrà luogo la cerimonia del passaggio di consegne tra Renzi ed Enrico Letta che verrà sancita dal suono di una campanella.
11.59 – Il governo ha giurato, ministro Economia Padoan giurerà nei prossimi giorni- Il presidente del consiglio dei ministri, Matteo Renzi, e i ministri hanno giurato nelle mani del Capo dello Stato, pronunciando la formula di rito. Erano presenti, in qualità di testimoni, il segretario generale della presidenza della Repubblica, consigliere di Stato Donato Marra, e il consigliere militare del Presidente della Repubblica, Generale Rolando Mosca Moschini. Il ministro dell’Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan, attualmente all’estero, presterà giuramento successivamente nelle mani del Capo dello Stato.
11.44 – Bianconi (FI): “Film senza sorprese” - ”Chi lo conosceva poco ci sarà rimasto male. Noi no: dire una cosa e farne un’altra è la sua regola. Ringraziano Renzi, faccina tosta, l’Europa delle Banche, gli euroburocrati strapagati e collezionisti di cariche e di incarichi, la finanza internazionale, il rottamato D’Alema. Ringraziano le cooperative rosse, comunione e liberazione, Confindustria, farmindustria, l’Anci, salvo se altri. Si frega le mani Napolitano. A noi resta l’amarezza di verificare la fine di un film che non era, purtroppo per noi certo una sorpresa”. E’ quanto dichiara il deputato di Forza Italia, Maurizio Bianconi.
11.42 – Alfano giura, poi sorrisi e stretta di mano con Renzi - Angelino Alfano, riconfermato all’Interno, giura e poi stringe calorosamente la mano a Matteo Renzi. Ampi sorrisi da entrambe le parti.
11.37 – Gratteri: “Manco una sillaba”. Sono le sole parole dette dal Procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, contattato dall’Ansa, in relazione alla sua mancata nomina a Ministro della Giustizia. Secondo la ricostruzione fatta da alcuni giornali, nella lista dei ministri preparata dal Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, figurava Gratteri come Guardasigilli, ma la sua nomina sarebbe venuta meno a conclusione dell’incontro tra il nuovo premier ed il Presidente della Repubblica.
11.36 - Matteo Renzi, recitando la formula di rito, ha giurato nelle mani del Capo dello Stato.
11.34 – Toti: “Non so quanto potrà fare di diverso da Letta” – Quello di Matteo Renzi “è un governo fatto dal compromesso di più forze politiche con programmi diversi, che ha un ministro dell’Economia di provenienza tecnica. Non so quanto potrà fare di diverso da quanto fatto da Letta fin adesso. Non è esattamente il governo di cambiamento che il Paese si aspettava per riconciliarsi con la politica”. Lo ha detto il consigliere politico di Forza Italia Giovanni Toti al suo arrivo alla manifestazione dei ‘Club Forza Silvio’ all’Unione del Commercio in corso Venezia a Milano.
11.24 – Il premier Matteo Renzi è appena giunto al Quirinale - Renzi, giunto in auto all’ingresso principale del Quirinale, era accompagnato dalla famiglia e dal responsabile dell’organizzazione del partito, Luca Lotti, che sedeva in una seconda macchina con accanto i figli del premier. Il premier è arrivato dopo che tuttala nuova squadra di governo era entrata al Quirinale, gran parte della quale a piedi: da Dario Franceschini a Angelino Alfano, da Maurizio Martina a Graziano Delrio fino a Federica Mogherini, giunta al Colle con la figlia.
11.16 – Casini: “Squadra ben assortita” – “E’ una squadra giovane, ben assortita, motivata. Per il rinnovamento della politica credo sia un segnale importante”. Lo ha detto, a proposito del nuovo governo, il leader Udc Pier Ferdinando Casini a margine della seconda giornata del congresso del partito. “Ci sono anche competenze serie e significative”, ha aggiunto Casini augurando “buon lavoro al governo” e sollecitando ad “aiutare la squadra a fare strada per risolvere i problemi dell’Italia e non i problemi di qualche uomo politico”.
11.12 – Anche Delrio al Quirinale – Anche Graziano Delrio, che nel nuovo governo assumerà l’incarico di sottosegretario alla presidenza del Consiglio, arriva al Quirinale per la cerimonia del giuramento del nuovo governo. Stavolta però lo farà in veste di spettatore e non come accadde in occasione dell’insediamento del governo Letta, quando salì al Colle accompagnato dalla sua numerosa famiglia per giurare da ministro degli Affari regionali.
11.10 – Lupi (Trasporti): “Continuare riforme” – Dobbiamo continuare nel lavoro fatto in questi nove mesi con più forza e più coraggio. Nessuno riesce a tenere i propri posti. È un governo di emergenza, ma un pò di continuità serviva per non buttare via il lavoro svolto. Dobbiamo approvare piano casa nel primo Consiglio dei ministri”. Così il confermato ministro alle Infrastrutture, Maurizio Lupi, arrivando al Quirinale.
11.04 – Poletti (Lavoro): “Mia è mentalità da collaboratore: nessuno a casa” – Arrivato a piedi anche il ministro del Lavoro Giuliano Poletti: “Se toccasse a voi? Mi sento come voi. Ci sono tante cose da fare con molto metodo e tanto pensiero. Dovrò vedere la squadra. Ho sempre lavorato per produrre lavoro. Ho mentalità da cooperatore bisogna promuovere l’attività dei cittadini: nessuno deve stare a casa a fare niente. Ci dev’essere un’opportunità per tutti”.
10.57 – Galletti (Ambiente): “Problema prioritario è dissesto idreogeologico” – “In Italia abbiamo un problema idrogeologico che si perpetua da anni: ritengo che i primi provvedimenti debbano riguardare questo tema”. Lo ha detto il neoministro dell’Ambiente, Gianluca Galletti, arrivando al Quirinale. “Io sono stato scelto da Renzi – ha aggiunto – e ne sono orgoglioso. Ho esperienze amministrative e politiche e credo di poter far bene il mio lavoro. Dopo mi giudicherete”. In completo scuro e cappotto, il ministro è arrivato a piedi al Colle e dopo queste brevi battute con i cronisti è entrato velocemente nel palazzo.
10.19 – Renzi: “Ce la faremo” – Grazie per i messaggi. Compito tosto e difficile. Ma siamo l’Italia, ce la faremo. Un impegno: rimanere noi stessi, liberi e semplici”. Così il premier Matteo Renzi su Twitter ringrazia chi lo sostiene.
10.05 – Giannini (Istruzione): “Non serve altra riforma istruzione” - ”Non c’è bisogno di un’altra riforma. Bisogna lavorare su punti strategici: diritto allo studio per gli studenti e al merito per i docenti, investire nella ricerca, pensare all’edilizia scolastica”. Lo afferma Stefania Giannini, neministro dell’Istruzione, in un colloquio con Il Corriere della Sera. Intervistata dalla Stampa, Giannini spiega che “bisogna tornare ad investire nella ricerca, settore abbandonato negli ultimi anni per mancanza di sensibilità strategica
9.15 – Bonino: “Io non contattata” – “Perché mi hanno fatta fuori? Io davvero non lo so. Nessuno mi ha avvertita. Non mi ha chiamata nessuno. Io non sapevo assolutamente nulla”. A dirlo il ministro uscente degli Esteri, Emma Bonino, in un colloquio telefonico con il Corriere della Sera. Bonino ribadisce che commenterà la propria sostituzione con Federica Mogherini oggi pomeriggio in Largo Argentina, a Roma. “L’appuntamento per ringraziare tutti quelli che mi hanno sostenuto e aiutato è alle 17.30. Per adesso, non ho altro da dire”.
9.14 – Orlando (Giustizia): “Nessuna trattativa con Berlusconi” – In Parlamento, quando al governo c’era Berlusconi, con Donatella Ferranti ho guidato la battaglia del Pd contro le leggi ad personam e quella durissima sulle intercettazioni. E in questa legislatura ho subito sottoscritto la proposta per una legge più dura contro la corruzione e per ripristinare appieno il falso in bilancio”. Il neoministro della Giustizia Andrea Orlando smentisce, in un colloquio con Repubblica, l’esistenza di trattative con Silvio Berlusconi: “Ho sempre fatto le mie proposte alla luce del sole”. “Io ministro della Giustizia? Mamma mia, che responsabilità enorme. È un fardello pesante, e lo so bene io che per tre anni, da responsabile Giustizia del Pd, ho girato per tutte le procure, i tribunali e le carceri italiane per ascoltare tutti, capire i problemi, trovare le soluzioni giuste”.
8.16 - Civati: “Rimpasto esecutivo Letta, ma se non voto mi cacciano” – “Questo mi sembra un rimpasto del precedente governo. A questo punto la fiducia è un fatto tecnico, perché sono contrario a questo governo. Dobbiamo valutare cosa fare in Aula, perché non votando la fiducia sarebbe difficile restare nel partito. E poi… Si tratta soprattutto di un voto sul Pd. Dobbiamo valutare se rompere con il nostro partito. E ci dispiacerebbe farlo. Qualche amico mi ha già fatto capire che se non voto la fiducia mi buttano fuori dal gruppo”. Così Giuseppe Civati in un’intervista su ‘la Repubblicà commenta il governo Renzi.

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