martedì 4 febbraio 2014

Verso l'8 febbraio, Roma antiproibizionista

Giovedì 6 febbraio una giornata di approfondimento delle tematiche antiproibizioniste, dall'università la Sapienza al csa Astra19. Per tornare ad invadere le strade di Roma contro la Fini-Giovanardi perché "illegale è la legge"
Le ragioni dell'antiproibizionismo sono tornate al centro del dibattito pubblico in Italia e a livello globale, mentre dagli Usa all'Uruguay le politiche proibizioniste perdono terrene, e in tutto il mondo si contando i danni della "guerra alla droga", che ha alimentato solo violenza e sopraffazione, e rafforzato le narcomafie.
Nel nostro paese abbiamo una delle leggi più liberticide in tema di consumo di sostanze stupefacenti, la Fini-Giovanardi, che il prossimo 11 febbraio sarà oggetto di una sentenza della Corte costituzionale. Anche per questo l'8 febbraio il movimento antiproibizionista, grazie all'appello e la campagna "Illegale è la legge", tornerà ad invadere le strade di Roma.
Giovedì 6 febbraio alla Sapienza una giornata dal titolo "Evadere il controllo sociale: dall'antiproibizionismo alla liberalizzazione", che inizierà alle ore 15 al pratone della città universitaria con lezione di botanica "è ora di Piantarla", per poi proseguire nell'aula VI della facoltà di Lettere e Filosofia con l'incontro "Evadere dal controllo sociale: dall'antiproibizionismo alla legalizzazione", a cui parteciperà l'associazione Antigone, il progetto Nautilus e con interventi di studenti e studentesse per poi terminare alla facoltà di Lettere e Filosofia con la proiezione del documentario "l'erba proibita" e aperitivo musicale antipro.
Alle ore 21,00 al centro sociale Astra 19 si discuterà invece del rapporto tra la canapa e uno sviluppo economico sostenibile, e di come le politiche proibizioniste hanno frenato la ricerca medica, complici anche le multinazionali del farmaco, e il diritto all'utilizzo della marijuana a fini terapeutici. Ne discuteranno Andrea Carrozzini dell'Assemblea di Medicina, Claudia Luttazzi "paziente impaziente", Filippo di Overgrow e Markab dell'ASCIA-associazione sensibilizzazione canapa autoprodotta.

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