mercoledì 12 marzo 2014

D’incostituzionale ora resta Serpelloni

Incostituzionale è stata dichiarata la Fini-Giovanardi, ma resta ancora il dott. Serpelloni, capo apolitico ma ideologico del DPA, che su quella legge, dichiarata illegittima, e sulla persecuzione e criminalizzazione della cannabis e dei suoi estimatori, ha fondato la sua ricca carriera di dirigente delle politiche sociali sulle droghe nel nostro Paese.
Mentre l’Italia agonizza a causa di politiche disorganizzate, scorrette, sbagliate e deprecabili, spesso in antitesi con la nostra stessa Costituzione, di cui alcune fondate inoltre su tesi scientifiche labili, contraddette e universalmente disconosciute, il nostro dottore negli ultimi tempi sembra essere tornato alla carica con una massiccia campagna mediatica anti-cannabis, per cercare di tenere saldo il suo business proibizionista, che è stato appena scalfito e indebolito dalla dichiarata incostituzionalità della Fini-Giovanardi.
E’ la solita “prova di forza senza avversario” o è forse timore che il fortino del DPA inizi a crollare e si manifesti tutta la sua inutilità?

La legge è cambiata, ma Serpelloni (che per chi non lo sapesse è un medico chirurgo con formazione in management alla Bocconi, che c’azzecca? direbbe Di Pietro!), sembra non voler accettare che la cannabis sia stata reintrodotta in tabella II, ovvero fra le sostanze leggere psicotrope di basso impatto sociale e sanitario, tantomeno sembra darsi pace sul fatto che il suo consumo potrebbe essere tollerato in virtù di un’auspicata nuova legislazione più attuale con i cambiamenti in atto, nel nostro Paese, in Europa e nel mondo intero.
Il dottore, invece di prendere atto di questi cambiamenti e modificare di conseguenza le politiche messe in atto fino ad ora, continua a crogiolarsi in quel potere datogli dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal ministero dell’Interno, monopolizzando l’informazione sulla cannabis attraverso le reti televisive pubbliche e alcune testate giornalistiche compiacenti, per riaffermare una anacronistica posizione anti-cannabis e anti-legalizzazione, in perfetta e continua sintonia con l’ormai deceduta Fini-Giovanardi e con il fruttuoso business del recupero sociale che ha prodotto per 8 anni, e di cui Serpelloni ne ha indubbiamente beneficiato.
Per diretta esperienza sappiamo che dove c’è Serpelloni non c’è mai possibilità di esprimere opinioni diverse ed avviare un confronto serio ed onesto, ma continuiamo a renderci sempre disponibili per controbattere e sconfessare le tesi da lui sostenute provando la falsità delle sue affermazioni, come abbiamo già fatto in Commissione Giustizia della Camera.
Siamo concordi su un solo punto, come abbiamo ribadito più volte, e cioè che i minori non dovrebbero far uso di nessuna sostanza psicotropa, prime fra tutte l’alcol e il tabacco e che in generale bisognerebbe educare per non abusare di nulla, per il resto crediamo che il dottore dovrebbe dimettersi, divenuto ormai, il suo dipartimento, incostituzionale quanto e come la legge Fini-Giovanardi che lo ha creato, sostenuto e difeso.
Giovanni Musumeci – ASCIA

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