giovedì 27 marzo 2014

Nord di Roma. Viterbo, Comune: nel registro unioni civili equiparate anche le coppie omosessuali

Sì del consiglio: potranno avere diritti "due persone maggiorenni di sesso diverso o dello stesso coabitanti in città".

ilmessaggero.it
Il sindaco Leonardo MicheliniLe coppie di fatto equiparate a quelle sposate. E vale anche per le unioni omosessuali. Insomma, scacco matto. Perché quello che fino a ieri era sembrava solo un riconoscimento simbolico, è molto di più.

Il regolamento che sancisce la nascita del registro, approvato a maggioranza, parla chiaro: per quanto di competenza di palazzo dei Priori, le due condizioni pari sono. Il passaggio clou: «Il Comune estende i benefici riconosciuti da norme comunali alle coppie coniugate affinché siano riconosciuti anche agli iscritti al registro delle coppie di fatto». Ovviamente laddove non ci si scontri con le leggi regionali o nazionali. Il che spalanca comunque le porte nel campo di tributi, bandi, agevolazioni come è stato sottolineato in consiglio dai dirigenti.


«Ma volendo anche agli alloggi popolari, mentre per quanto riguarda aspetti più delicati potremmo fare un accordo con la Asl», dice la democrat Melissa Mongiardo, che come presidente di commissione ha lottato con le unghie per l'approvazione. Ora si deve solo fare una ricognizione delle norme comunali che possono essere estese alle coppie di fatto. L'accostamento col matrimonio – quello civile – c'è anche nella cerimonia: si può chiedere una sala del Comune per celebrare l'iscrizione.

Il primo passo era stato fatto il 21 agosto del 2013, ieri in consiglio le votazioni del regolamento, articolo per articolo: un pezzo di Oltre le mura (il capogruppo Maurizio Tofani e Marco Ciorba) si è astenuto o è uscito dall'aula - stessa cosa Aldo Fabbrini del Pd – salvo poi votare contro alla fine. Tra i democrat assente Mario Quintarelli, gli altri hanno votato sì. No costante per Arduino Troili, tanto che il forzista Elpidio Micci gli ha chiesto di passare dall'altra parte. Sì anche di Chiara Frontini (Viterbo 2020) e Gianluca De Dominicis (M5S).

La discussione: «Il registro serve solo alle coppie gay, poi si arriverà alle adozioni», ha ammonito Troili; «Quali diritti avranno?», ha chiesto Luigi Maria Buzzi (FdI); «E' una cosa politica e ideologica», ha chiosato Antonella Sberna (Fi). A rompere gli indugi, proprio quando la Costituzione veniva chiamata in causa a sostegno dei pro o dei contro, è stato il sindaco Leonardo Michelini. «Il punto – ha detto – è se vogliamo equiparare le coppie di fatto a quelle sposate». E allora ecco la definizione di coppia di fatto viterbese: «Due persone maggiorenni, di sesso diverso o dello stesso – si legge nel regolamento – residenti e coabitanti a Viterbo».

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