lunedì 3 marzo 2014

Roma nord. Arsenico nell'acqua, coinvolte 500 utenze. Autobotti per il rifornimento e cloro nelle tubature

Da oggi manifesti informativi nelle strade interessate. Il minisindaco Torquati: "Nessuna emergenza, situazione nota, in molti già non bevevano quell'acqua". Acea: "Disagi non riguardano la nostra società".
Arsenico nell'acqua, coinvolte 500 utenze. Autobotti per il rifornimento e cloro nelle tubatureAutobotti per il rifornimento e cloro nelle condutture. Sono le misure che, secondo fonti del Campidoglio, sono state messe in campo, da oggi, per far fronte all'emergenza acqua "inquinata" che ha colpito Roma Nord.

repubblica.it
Dopo l'ordinanza del sindaco Ignazio Marino del 21 febbraio che ha vietato fino al 31 dicembre di consumare acqua per uso alimentare, igiene personale e ogni altro utilizzo in diverse strade dei Municipi XIV e XV di Roma, Il Comune di muove per consentirne l'utilizzo almeno "per cucinare e lavarsi": introdurre del cloro nelle condutture idriche.

La presenza di arsenico oltre le soglie consentite e di batteri riguarda circa 500 utenze in tutto. L'ordinanza del sindaco "costringe" l'Arsial di "provvedere immediatamente all'eliminazione dell'inquinamento batteriologico dandone riscontro all'amministrazione". "L'ordinanza per interdire il consumo umano dell'acqua nelle zone rifornite dagli acquedotti dell'Arsial è stata firmata dal sindaco il 21 febbraio in via del tutto precauzionale - spiega il presidente del municipio XV Daniele Torquati -. Ad essere interessate complessivamente sono 500 famiglie che in molti casi già non usavano a quei fini l'acqua, bensì si rifornivano dai pozzi da anni. In caso contrario l'Arsial è tenuta a rifornire i cittadini con autobotti", che arriveranno già oggi nelle zone coinvolte.


"L'acqua non è contaminata, ha livelli batteriologici fuori soglia rispetto a un decreto del 2010 e ad una disposizione dell'Istituto di Sanita' del 2012. Entrambe le norme avevano abbassato la soglia ammissibile" aggiunge Torquati. A chi gli chiede se abbia ricevuto reclami o lamentele dai residenti interessati dopo l'ordinanza, Torquati risponde di no. Come sono stati avvisati i cittadini? "Il dipartimento della Comunicazione del Comune di Roma è tenuto a darne ampia rilevanza, attraverso ad esempio manifesti - dice il minisindaco - Io ho anche un parente che abita in una delle zona interessata e mi ha detto che lì l'acqua non la bevono da vent'anni".

E anche Antonio Rosati, il commissario straordinario dell'Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l'Innovazione dell'Agricoltura del Lazio, sottolinea:  "Sono due anni che Arsial manda le bollette con scritto 'acqua non potabile'".

"Non c'è nessun allarme", dunque, secondo Torquati, che aggiunge: "Il problema è l'età delle condotte Arsial che, secondo l'ordinanza, vanno riqualificate con il contributo anche di Acea".

E intanto dall'azienda arriva una precisazione: "In seguito alle numerose richieste di informazioni che stanno giungendo al nostro call center relative alle criticit legate alla fornitura di acqua nella zona nord di Roma, si precisa che tali problematiche non riguardano assolutamente gli utenti da noi serviti, e quindi intestatari della bolletta di fornitura "Acea Ato 2". "Le criticità evidenziate sono invece riconducibili a condotte diverse, gestite da altra società" conclude la nota.

Anche dal Campidoglio spiegano che l'ordinanza è un "provvedimento preso secondo un principio di precauzione a tutela della salute pubblica che non prefigura un pericolo imminente e che interviene su una situazione già nota da tempo". Quanto alle polemiche sul ritardo tra la firma da parte del sindaco e la diffusione della notizia, Palazzo Senatorio risponde: "L'ordinanza ha seguito i tempi tecnici". Domani verranno affissi manifesti nelle zone interessate per informare i residenti. I cittadini potranno avere informazioni anche telefonando allo 06.06.06.

Diverse le reazioni riguardo al provvedimento e al conseguente disagio. Il centrodestra intanto attacca il sindaco Marino. Il vicepresidente del Consiglio Regionale e capogruppo de La Destra verso An, Francesco Storace annuncia: ''Domani presenterò a Zingaretti una interrogazione per fare smuovere almeno l'Arpa regionale e prendere tutte le misure necessarie a tutelare la pubblica opinione". Più duro il capogruppo di Fratelli d'Italia, Fabrizio Ghera: "Migliaia di famiglie e di cittadini sono in allarme e hanno manifestato rabbia di fronte alla scarsa informazione da parte del Comune di Roma - ribadisce Ghera, che annuncia un esposto alla Procura - Condividiamo le preoccupazioni dei residenti ed è grave che il sindaco non informi adeguatamente la cittadinanza su un servizio che riguarda la salute dei cittadini".

Nei confronti del sindaco, non è meno tenera Sveva Belviso: "Roma Capitale era a conoscenza almeno da due mesi dei rilievi effettuati dall'autorità sanitaria competente sugli acquedotti e non ha agito prontamente - comunica la capogruppo del Nuovo Centrodestra - Per altro, l'amministrazione non si è curata di comunicare in tempo il provvedimento. Un comportamento ingiustificabile e alluncinante". C'è anche chi pensa ad azioni legali, come Fabrizio Santori, consigliere regionale membro della commissione Ambiente, tramite il comitato DifendiAmo Roma, ha promosso una class action contro Roma Capitale, la Regione Lazio, Arsial, Acea Ato.

In ogni caso, Pd e SeL hanno tentato di smorzare il focolaio delle proteste:  arrivano commenti anche da parte del consigliere capitolino Dario Nanni (Pd): "Sugli acquedotti dell'Arsial l'amministrazione ha messo mano in questi mesi a una situazione sulla quale da troppo tempo non si era intervenuto - ribadisce il presidente della Commissione Lavori Pubblici - Viste le polemiche di alcuni esponenti del centrodestra, viene da chiedersi se questo loro atteggiamento non sia un'ammissione di colpa, visto che è dal 2010 che c'era necessità di un intervento, adeguando gli acquedotti alle nuove normative". Anche SeL, per bocca di Fabrizio Modoni, ridimensiona l'allarme: "In merito alle notizie diffuse oggi circa le limitazioni nell'uso dell'acqua pubblica nella zona di Roma Nord, bisogna ricordare che solo poche vie sono quelle interessate dal provvedimento, poste all'estremo confine tra i Municipi XIV e XV - rammenta il capogruppo di SeL
al Municipio XIV - Si sta creando un inutile allarmismo tra i cittadini in vaste zone della città, densamente abitate. Ci auguriamo che quest'allarmismo non sia stato creato ad arte da quei soggetti intenzionati a estendere i loro interessi sull'acqua pubblica e la sua distribuzione".

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