venerdì 29 agosto 2014

Guerre nel Mondo. Ucraina, Matteo Renzi a Vladimir Putin: "Intollerabile l'ingresso delle truppe russe". Riunione d'emergenza del Consiglio di sicurezza Onu.

Le incursioni russe in Ucraina porteranno a ulteriori conseguenze per Mosca. Lo ha dichiarato il presidente americano Barack Obama nel corso di una conferenza stampa alla Casa Bianca sulla situazione in Iraq, in Siria e in Ucraina.

UCRAINAIl premier Matteo Renzi, in una conversazione telefonica con il presidente russo Vladimir Putin, ha espresso, in qualità di presidente di turno della Ue, grande preoccupazione per "l'intollerabile escalation" in Ucraina, sollecitando il ritorno al tavolo delle trattative. In vista del vertice europeo sabato a Bruxelles, Renzi ha sollecitato rapidamente il ritorno al tavolo delle trattative. L'ingresso di truppe russe in Ucraina è considerata un'escalation intollerabile le cui conseguenze sarebbero gravissime. Renzi, che nei giorni scorsi aveva sentito per telefono il presidente ucraino Petro Poroshenko, rivedrà il presidente ucraino sabato a Bruxelles.

Intanto è stata convocata una riunione d'emergenza del Consiglio di sicurezza dell'Onu sulla situazione in Ucraina. Kiev e la Nato hanno denunciato una "invasione" dell'ex repubblica sovietica da parte dei militari russi e l'Alleanza atlantica ha parlato di più di mille soldati di Mosca presenti nelle province orientali. La Nato ha diffuso nuove foto satellitari che mostrano forze armate russe impegnate in operazioni militari all'interno del territorio ucraino. Le immagini, scattate qualche giorno fa, fanno vedere lo sconfinamento di un convoglio di unità d'artiglieria pesante all'interno della campagna ucraina, nell'area di Krasnodon.
L'Ucraina ha annunciato oggi che "le truppe russe" hanno preso il controllo di Novoazovsk, una città strategica sulla costa del mare di Azov, a sud di Donetsk. Kiev ha accusato Mosca di aver introdotto direttamente propri soldati nella parte orientale del Paese, dove è in corso il conflitto tra forze regolari ucraine e separatisti filorussi. Undici persone sono morte a Donetsk nelle ultime 24 ore in seguito ad attacchi di artiglieria, riferisce un comunicato sul sito del municipio della città, roccaforte dei ribelli filorussi nell'est. Altri 22 civili sono rimasti feriti. Alle 8 di oggi i colpi di artiglieria su Donetsk sono ripresi, informano le autorità locali.
A Novoazovsk, terzo fronte di questa guerra nel cuore dell'Europa, l'esercito ucraino ha ritirato le sue forze dalla città per evitare perdite. Soldati ucraini stanno ora rafforzando la difesa di Mariupol, ultimo baluardo per impedire che le forze filorusse aprano un corridoio verso la Crimea, la penisola annessa a marzo da Mosca.
La situazione è ormai completamente fuori controllo. Il primo ministro ucraino Arseniy Yatsenyuk ha chiesto ai partner occidentali di Kiev di convocare una riunione d'emergenza del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite in risposta alle "azioni della Russia nelle regioni orientali dell'Ucraina". Il capo del governo ha inoltre chiesto un congelamento dei beni russi da parte degli occidentali fino al ritiro delle forze russe.
"Io credo che sia necessario che i nostri partner occidentali riuniscano una riunione d'emergenza del Consiglio di sicurezza. La Russia ha significativamente accresciuto la sua presenza militare in Ucraina", ha detto Yatsenyuk a Kiev. Un appello che è stato ribadito anche dal presidente ucraino Petro Poroshenko, secondo il quale dovrebbe riunirsi anche il Consiglio dell'Unione europea. "Il mondo deve dare una valutazione alla grave escalation della situazione in Ucraina", ha spiegato il presidente.
L'Onu ha raccolto l'appello dei leader ucraini, convocando il Consiglio di sicurezza per le ore 12:00 a New York (le 18:00 in Italia). L'incontro è stato chiesto dalla Lituania.
Oltre che alle Nazioni Unite, Kiev si è rivolta oggi anche all'Unione europea, dopo la visita della cancelliera tedesca Angela Merkel la settimana scorsa. L'ambasciatore ucraino presso l'Ue Kostiantyn Yelisieiev ha chiesto a Bruxelles "assistenza militare su larga scala" a causa dell'intervento di truppe russe nell'est del Paese. Yelisieiev, in vista dell'incontro dei capi di Stato e di governo dei 28 in programma sabato a Bruxelles, ha anche auspicato "ulteriori, risolute e significative sanzioni per fermare l'aggressore" russo.
Yatsenyuk ha inoltre chiesto un inasprimento delle sanzioni, che preveda il congelamento dei beni russi da parte degli occidentali fino al ritiro di Mosca dall'Ucraina orientale. "L'introduzione delle sanzioni non ha prodotto risultati", ha detto il premier, aggiungendo che l'unico modo per "spaventare la Russia è discutere sulla possibilità d'imporre un congelamento su tutti i beni russi e la sospensione di tutte le transazioni bancarie nei paesi membri dell'Unione Europea e negli Stati Uniti, come anche nei paesi del G8". Tale embargo dovrebbe continuare "finché la Russia non ritirerà le sue forze armate e i suoi equipaggiamenti militari dal territorio dell'Ucraina".
Alla luce degli ultimi sviluppi, il presidente Poroshenko ha deciso di cancellare la sua visita in Turchia, che era in programma per oggi in occasione dell'insediamento di Recep Tayyp Erdogan alla presidenza, e ha indetto una riunione d'emergenza del Consiglio di sicurezza ucraino. Lo ha annunciato lui stesso in una dichiarazione pubblicata sul suo sito. "Ho deciso di cancellare la mia visita in Turchia a causa della rapida escalation della situazione nella regione di Donetsk, mentre le forze russe sono entrate in Ucraina", ha detto Poroshenko. "Oggi il posto del presidente è a Kiev", ha aggiunto.

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