venerdì 26 settembre 2014

Classe Dirigente. Porto Tolle, Enel dice addio alla riconversione a carbone della centrale. Durissime motivazioni della sentenza "Enel-bis".

Nello stesso giorno in cui gli avvocati di parte civile rendono note alcune delle motivazioni della sentenza del processo Enel bis sulla centrale, che aveva visto imputati e condannati gli ex Ad di Enel Franco Tatò e Paolo Scaroni: "La pena inflitta risulta adeguata alla non indifferente capacità a delinquere dimostrata dai prevenuti (Tatò e Scaroni), i quali hanno agito al fine di incrementare gli utili d'impresa a discapito della sicurezza e della salute dei cittadini", si legge nella sentenza.

PAOLO SCARONI
Enel dice addio al progetto di riconversione a carbone della centrale termoelettrica di Porto Tolle: nuove alternative, rende noto il gruppo dopo le prime indiscrezioni seguite ad un incontro a Mestre, "devono essere esaminate per l'impianto polesano". A fronte dei timori che arrivano da più parti per il futuro dello stabilimento e per i circa 110 dipendenti dell'impianto, Enel ha voluto sottolineare che non ci sarà alcuna "perdita di occupazione", confermando "la volontà di ricercare nuove soluzioni condivise con territorio ed enti locali".

In una riunione con il sindaco, Claudio Bellan, è emersa la posizione di Enel riguardo al futuro di una realtà che da circa 10 anni è al centro dell'attenzione, del dibattito politico-economico e di battaglie legali mosse da associazioni ambientaliste. "Mi aspettavo questa decisione; non è un fulmine a ciel sereno" commenta il primo cittadino a fine riunione.

Per il governatore del Veneto, Luca Zaia, "dopo tutti questi mesi chi vive qui e chi conosce le aspettative che c'erano non può che accogliere la notizia come una cocente presa in giro. Io almeno la vivo così. Ma l'Enel non pensi di cavarsela a buon mercato, dopo aver tenuto in sospeso questo territorio per tutto questo tempo. Il Polesine non può pagare le incertezze e la mancanza di strategie di gruppi che mostrano, nei fatti, di vivere alla giornata". Zaia chiede quindi al governo di battere un colpo e chiarire cosa vuole fare dell'impianto. Il parlamentare rodigino del Pd Diego Crivellari, esprime preoccupazione "poichè ad oggi la stessa Enel non ha detto cosa vorrà fare di questo sito". "L'Enel non può abbandonare il Polesine e un sito industriale così importante come quello di Porto Tolle" gli fa eco il segretario provinciale della Cgil, Fulvio Dal Zio.
La nota nel pomeriggio di Enel conferma la volontà di guardare oltre al carbone, con la necessità di guardare anche a "nuove alternative" per il futuro dell'impianto alimentato a olio combustibile è data - spiega la società - dall'evidente "cambiamento del contesto energetico" e dalla differente dinamica "tra domanda e offerta di energia avvenuta negli ultimi dieci anni". Tanto - è sottolineato - "è durato l'iter autorizzativo - peraltro non ancora concluso - per la riconversione della centrale di Porto Tolle".
A esprimere un plauso a quella che viene definita la rinuncia alla riconversione a carbone sono Legambiente e Wwf. "E' un'ottima notizia - dicono in una nota - non solo per le associazioni ambientaliste, ma per i cittadini, gli agricoltori, gli imprenditori veneti e romagnoli che hanno sempre visto il progetto come una minaccia per la salute, per l'ambiente e per le attività turistiche e agricole".

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