mercoledì 24 giugno 2015

Mafia Capitale, il patto di ferro tra Odevaine e le coop cattoliche: 2 milioni per corsi di formazione fantasma.

Era un patto di ferro quello tra Luca Odevaine, l’ex componente del Tavolo di coordinamento per i rifugiati del Viminale, e le cooperative cattoliche vicine a Comunione e Liberazione. Un patto di ferro basato, tra le altre cose, su corsi di formazione fantasma, per incassi complessivi di circa 2 milioni di euro. 


ODEVAINEÈ quanto emerge dall’ultima informativa depositata dai Ros, citata dal Messaggero oggi in edicola. A quanto risulta, le commesse condivise da Domus Caritatis e Abitus consistevano in bonifici a favore della coop di Odevaine, a fronte di prestazioni inesistenti per mediazioni culturali e corsi di lingua.
A riferire al pm quali fossero i rapporti è Pietro Grappasonni, ex amministratore di Abitus. Scrive la Cronaca di Roma de Il Messaggero:
Grappasonni rivela ai pm che Odevaine portava avanti le sue attività già quando era comandante della polizia provinciale di Roma. “Il mio ruolo – spiega – doveva svolgersi nell’ambito della coop Abitus, di fatto riconducibile a Odevaine […]. Vorrei evidenziare un’anomalia che si riferisce a un centro di accoglienza a Castelnuovo di Porto, dove erano stati accolti dei tunisini.
Vi era un contratto con Domus Caritatis e Abitus e per contro non vi era personale della coop che amministravo. Il tutto si colloca a partire dal 2012. Abitus emetteva delle fatture di importo pari a 10mila euro mensili nei confronti di Domus Caritatis, la quale provvedeva a effettuare i relativi pagamenti senza che Abitus prestasse effettivamente alcun servizio; l’emissione di dette fatture era sollecitata in maniera prioritaria da Odevaine”.

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