sabato 20 giugno 2015

Presentata la proposta di legge dell’intergruppo

 
LEGALIZZIZMOLACANAPA
Nel dibattito con i parlamentari svoltosi ad Indica Sativa Trade, ci era stato anticipato dal sen. Della Vedova, che sarebbe stata presentata la bozza della proposta di legge dell’intergruppo parlamentare a favore della legalizzazione, intorno al 15 del mese e dobbiamo riconoscere che i tempi sono stati rispettati, questo ci induce ad essere leggermente ottimisti sulla buona volontà espressa da circa 200 parlamentari.

Ci sono delle cose che ancora non comprendiamo bene e chiederemo chiarimenti, come sulla quantità detenibile (cosa significa autorizzare la coltivazione di 5 piante e concedere solo la detenzione di 15 grammi?) o sulla proibizione a coloro che hanno avuto condanne penali di frequentare i CSC (nel momento in cui la cannabis dovesse divenire legale come può essere vincolante una condanna che allo stato attuale non dovrebbe più essere considerata?).
E’ indubbio comunque che dall’abrogazione della Fini-Giovanardi di passi avanti per ottenere una giusta legge, che tuteli i coltivatori/consumatori in proprio, ne sono stati fatti, le cose si stanno muovendo e stanno cambiando, ora dobbiamo solo sperare che non si verifichi il solito blocco che si manifesta ogni volta che in discussione c’è una legge che riguarda i diritti civili
Di seguito l’articolo pubblicato da “la Repubblica”
http://www.repubblica.it/cronaca/2015/06/19/news/coffee_shop_e_marijuana_in_casa_la_proposta_del_partito_della_cannabis_legale-117193126/?ref=HREC1-12
Coffee shop e marijuana in casa: la proposta del “partito” della cannabis legale
Duecento parlamentari a favore: tra le idee, si potranno coltivare in casa fino a cinque piante, ma non vendere il raccolto.
Si potrà acquistare la cannabis al dettaglio, mettendo piede in un “coffee-shop”. Oppure fumare una “canna” in poltrona, attingendo a una mini riserva personale di piantine coltivate in casa. O, infine, si potrà fondare un “cannabis social club”, sul modello spagnolo. Arriva la legge per legalizzare l’uso della marijuana in Italia. E stavolta si fa sul serio, perché la proposta sostenuta da più di duecento parlamentari sarà depositata la prossima settimana in entrambi i rami del Parlamento. La novità, rispetto al passato, è il “peso specifico” di chi sostiene l’operazione: democratici, vendoliani e grillini, una pattuglia trasversale che reclama la calendarizzazione già prima della pausa estiva. L’ultima bozza, discussa due sere fa dall’intergruppo parlamentare del senatore Benedetto Della Vedova- un passato radicale e un presente da sottosegretario agli Esteri – cambierà ancora di qualche virgola. Ma la sostanza non cambia: un’autentica rivoluzione per la galassia delle droghe leggere, condensata in nove articoli.
Con la legalizzazione cambiano innanzitutto le regole per il consumo personale. E alla cannabis si potrà accedere attraverso due possibili percorsi. Il primo passa dall’autoproduzione per autoconsumo. Quello del fumatore casalingo, per intenderci, con un tetto di cinque piantine personali. Il secondo è il mini circolo per fumatori: cinquanta associati al massimo, non più di duecentocinquanta piante di erba. Con un paletto: la guida del “circolo della marijuana” sarà off limits per chi ha precedenti per traffico di stupefacenti. Né il fumatore solitario, né quelli di gruppo potranno naturalmente vendere il prodotto senza incappare nel reato di spaccio.
La novità più clamorosa è però un’altra. Erba e hashish, per la prima volta, saranno commercializzati. Con tanto di campi coltivati a marijuana, autorizzati dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli. E con licenze concesse agli esercizi commerciali. Questi coffee-shop all’italiana venderanno soltanto marijuana, in quantità stabilite, in modo da poterne controllare la qualità e tracciare il percorso. L’acquisto sarà bandito per i minori e solo i maggiorenni potranno concedersi una canna. Fuori dal percorso tracciato dalla legge nessuno potrà detenere cannabis per una quantità superiore ai cinque grammi lordi, quindici se al chiuso delle quattro mura domestiche. Vietato anche consumare marijuana negli spazi pubblici, così come nei luoghi di lavoro. Saranno invece allentati notevolmente i limiti per la cannabis terapeutica e cancellate le sanzioni per chi “passa” una canna al compagno di fumata.
Lo scoglio, adesso, è tutto politico. E se Palazzo Chigi osserva il progetto con discrezione – e senza ostilità – Della Vedova giura che “il governo non c’entra”. Moltissimi parlamentari del Pd (da Minnucci a Realacci, Bruno Bossio e Stumpo) sostengono il nuovo corso, mentre l’Ncd si prepara alle barricate. Pallottoliere alla mano, comunque, la differenza potrebbero farla i grillini. E ieri è arrivata la loro benedizione: “Siamo sulla strada giusta”.

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