mercoledì 26 agosto 2015

"NEL 2016 VIA IMU E TASI PER TUTTI" - La strategia fiscale del governoMatteo Renzi a Pesaro: "Avanti con le riforme, fino al 2018 non si vota".

"Da qui ai prossimi due anni e mezzo non ci saranno elezioni ma c'è da fare le riforme e riportare l'Italia a contare nel mondo anziché stare alla finestra". Poco dopo il suo intervento al Meeting di Cl a Rimini, il premier Matteo Renzi si sposta a Pesaro per un’iniziativa al teatro Rossini con il sindaco e vicepresidente del Pd.

RENZI PESAROLe vacanze sono ufficialmente finite, e Renzi torna alla carica sulle riforme, a cominciare da quella del Senato. "Ci portano mezzo milione di emendamenti? Una risata li seppellirà", afferma Renzi riferendosi ai 600mila emendamenti di Calderoli e della Lega al ddl Boschi. "Te c'hai la tigna? Ma noi ce l'abbiamo più di te. Non ci facciamo bloccare dallo spauracchio degli emendamenti. Non ci faremo fermare da qualche cultore del blocco".

A Pesaro il premier si sofferma sull’economia, rivendicando un miglioramento, anche se lieve, del Pil, e rilanciando la sua rivoluzione del fisco a partire dal 2016. "Ad agosto – spiega - ho visto grandi polemiche sul Pil che cresce poco. Per mesi siamo stati in una situazione di difficoltà del Pil e ora che torna a crescere i giornali dicono: 'cresce poco'. È chiaro che lo 0,5 non basta ma, guardando, i numeri stanno cambiando". Quanto al fisco, Renzi ribadisce la promessa fatta il 18 luglio all’Assemblea Pd: "il prossimo anno togliamo Tasi e Imu per tutti. Non è possibile continuare questo giocattolino dove la tassa sulla prima casa l'abbiamo messa e tolta, messa e tolta".
Sulla lotta all’evasione Renzi ammette che si può fare molto di più, ma insiste sul “passo avanti” che comunque è stato fatto. "Quest'anno abbiamo fatto più 7% dall'evasione, non è molto ma è un passo avanti". Il ragionamento del premier è partito dalla necessità di ridurre la pressione fiscale: "se vuoi ridurre le tasse e cioè rendere il paese un pochino più libero", secondo Renzi, occorre "contemporaneamente andare a intervenire sulle riforme […]. C'è l'idea che si abbassino le tasse solo per il consenso e poi tutti noi abbiamo un po’ di pregiudizio. Pensiamo che chi fa il presidente del Consiglio pro tempore faccia queste cose per garantirsi il consenso, ma è perché siamo abituati a politici che restano per generazioni; noi siamo quelli che fatti due mandati la gente va a casa".
A Pesaro, però, c’è spazio anche per le contestazioni bipartisan: da una parte un gruppo di una ventina di militanti leghisti, muniti di ruspe giocattolo, dall'altra qualche decina di esponenti dei centri sociali. Non sono mancati attimi di tensione quando una giovane dei centri sociali ha intimato al leghista di mettere via la ruspa: "Nemmeno i bambini ci giocano più volentieri per colpa vostra...", ha gridato la ragazza.

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