lunedì 28 settembre 2015

Francia - Calais: un migrante adolescente ucciso da un treno merci all'imbocco del tunnel sotto la manica E' il secondo migrante morto in una settimana. Dal 26 giugno 12 persone sono morte nel tentativo di raggiungere l'Inghilterra, tra i quali un altro minorenne fulminato mentre cercava di salire sull'Eurostar alla Gare du Nord di Parigi


 Eurostar_migranti

globalproject
27 / 9 / 2015
 Un altro ragazzo, forse sudanese oppure eritreo, ha perso la vita provando ad attraversare un confine. Una morte ordinaria. I media hanno subito precisato che "il traffico non è stato interrotto e i treni non hanno subito ritardi conseguenti all'incidente". Incidente di percorso migrante? Il linguaggio comunemente utilizzato dalle autorità, dalle agenzia stampa e dai giornalisti, denota l'intenzione e la volontà di negare la realtà storica che investe il continente europeo da mesi: l'arrivo di centinaia di migliaia di persone in fuga dalla miseria e dai conflitti. Il messaggio ufficiale è quello dichiarato dalla stessa società finanziaria Eurotunnel nel suo comunicato stampa: "Sfortunatamente l'increscioso incidente conferma che ogni tentativo di attraversare il confine illegalmente comporta dei rischi".
Non importa il motivo e la condizione della persona che prende questo rischio e lo paga con la vita. Non una parola sul morto, un cadavere come i tanti senza identità della lista all'obitorio di Calais. Un migrante che muore due volte.
Il governo francese vuole limitare "le intrusioni al sito" di Calais, in realtà si verifica il contrario, i tentativi si moltiplicano proprio a causa dell'aumento delle difficoltà ad attraversare la Manica.
Ma il gruppo Eurostar afferma il contrario, che le "intrusioni" - dopo l'estate degli "assalti - diminuiscono. Con lo scopo di giustificare l'ingiustificabile margine di rendita ottenuto grazie all’appalto per il controllo della frontiera, investimento complementare a quello del ministero dell'Interno francese, per garantire la sicurezza ma, soprattutto, la  viabilità di merci e passeggeri per la società Eurotunnel con un contratto milionario che grava sulla spesa pubblica. Eurotunnel ha anche imposto alla Società delle Ferrovie statali (SNCF) un cantiere e un'operazione per rinforzare la protezione del sito-frontiera dai ripetuti e innumerevoli tentativi dei migranti di passare il confine franco-inglese: 13 km di barriere umanamente insormontabili se non a forte rischio di morte e spianamento di 37 ettari di terreno per "facilitare l'intervento delle forze dell'ordine".
Il 22 settembre un gruppo di qualche decina di migranti ha tentato di accedere all'area portuale per salire sui tir che aspettavano di imbarcarsi sui ferries, sono stati respinti dalle pattuglie armate di sorveglianza alle barriere che impediscono l'avvicinamento alla piattaforma di transito per kilometri.  Circa 4000- 4500 persone arrivate dall'Africa orientale, dall'Afghanistan e dalla Siria dopo aver attraversato il Mediterraneo e la Francia passando dalla frontiera franco-italiana a Ventimiglia e dagli accampamenti a Parigi, si installano in situazione precaria e insicura nella zona di Calais nella speranza di mettere piede in Gran Bretagna.

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