LEGALIZZIAMOLACANAPA
Molto
si parla dei vari benefici che la canapa può dare all’umanità, da un
punto di vista ecologico, industriale, terapeutico, alimentare ecc., ma
troppo poco si parla invece di un aspetto intrinsecamente legato all’uso
di cannabis, quello spirituale.
In occasione della conferenza sulle droghe leggere a Bruxelles, ho
avuto modo di sensibilizzare i rappresentanti delle istituzioni europee
su un dato di fatto: circa due miliardi di persone al mondo fanno uso
rituale, a scopi religiosi, di inflorescenze o derivati della canapa.
Il conto è semplice, se sommiamo le culture shivaita, rastafariana,
animista, sciamanica, maghrebina, araba, fino ad arrivare alla stessa
religione cristiana nella sua derivazione copta, le persone che,
quotidianamente o in occasione di rituali legati alla loro religione
fanno uso di cannabis, sono circa un terzo dell’umanità.
Questo sta a dimostrare di come la cannabis sia realmente un veicolo
spirituale, la cui essenza va colta senza che altre sostanze ne possano
inquinare il percorso.
Ma questo è anche l’aspetto che è stato dimenticato nel momento in
cui alla ricerca di se stessi e di comprensione della mostruosità del
mondo, nella quale siamo tutti coinvolti, si sono sovrapposti la cultura
dello sballo e l’esaltazione dell’ego.
Il mondo occidentale, ipocritamente democratico, ha avuto
l’esperienza delle generazioni protagoniste negli anni ’60 e ’70 di una
vera e propria rivoluzione culturale, una rivoluzione nata seduti in
cerchio a passarsi una canna o un chilom, per comprendere che qualcosa
dentro di noi ci stimolava a non avallare i loro valori, che altro non
erano se non imposizioni, quel qualcosa apprendemmo in seguito che si
chiamava Spirito, al quale molti di noi giurarono fedeltà assoluta.
Ma come ai nativi americani fu somministrato alcool in quantità
industriali e di qualità scadente per indebolirne lo Spirito, e come ai
cinesi fu imposto di commerciare ed assumere oppio per disgregare una
volontà nazionale di riscatto, anche a quelle centinaia di milioni di
Spiriti indomiti sparsi su tre continenti, venne regalato il veleno per
indebolirne la determinazione, questa volta fu l’eroina l’arma vincente
della nostra prepotente cultura occidentale!
Lo Spirito cercò allora rifugio nell’angolo più nascosto della
Coscienza e la cannabis non ebbe su di Lui più nessun effetto benefico,
se non in alcuni reduci che non hanno mai smesso di cercare una risposta
ai troppi perché che la vita ci spinge a porci quotidianamente.
Cannabis, alcool, pasticche, polveri …oggi viene mischiato tutto
…ecco dove “loro” hanno vinto e dove dobbiamo recuperare, accettando ciò
che fa bene e rifiutando quello che fa male …allo Spirito, per
ritrovare la forza di fare ciò che è giusto e non solo ciò che conviene
fare per il proprio tornaconto o divertimento!
In un recente processo che io e mia moglie abbiamo subito per
coltivazione illecita di piante, abbiamo cercato di giustificare e
difendere le nostre scelte spirituali paragonando l’uso di cannabis al
sacramento dell’eucarestia, provocando un’ammonizione del giudice e un
ilare articolo sul “Tirreno”.
Subiremo ancora altri processi, ma continueremo sempre a rivendicare
la capacità della canapa nel metterci in sintonia con lo Spirito in cui
crediamo e chiediamo lo stesso rispetto che viene riconosciuto a livello
internazionale ad un terzo, circa, dell’umanità, lo stesso rispetto che
viene concesso a chi per trovare Comunione con Dio ha bisogno di
ricevere l’ostia.
Giancarlo Cecconi – ASCIA
Rete per l'Autorganizzazione Popolare - http://campagnano-rap.blogspot.it
Pagine
- Home
- L'associazione - lo Statuto
- Chicche di R@P
- Campagnano info, news e proposte
- Video Consigliati
- Autoproduzione
- TRASHWARE
- Discariche & Rifiuti
- Acqua & Arsenico
- Canapa Sativa
- Raspberry pi
- Beni comuni
- post originali
- @lternative
- e-book streaming
- Economia-Finanza
- R@P-SCEC
- il 68 e il 77
- Acqua
- Decrescita Felice
- ICT
- ECDL
- Download
- हृदय योग सारस
sabato 12 settembre 2015
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento