giovedì 30 giugno 2016

Viareggio 29 giugno, quella notte in cui esplose la stazione ferroviaria. Dopo sette anni c'è il rischio prescrizione per molti reati.

Il 29 giugno di sette anni fa 32 persone morivano e altre rimanevano gravemente ustionate nell'incendio alla stazione di Viareggio provocato dal deragliamento di un treno carico di Gpl.
Oggi la città di Viareggio commemora questa immane tragedia. Fitto il programma di iniziative, tra le quali, alle ore 16.30 nella sala del Comune, incontro con Raffaele Guariniello, già procuratore della repubblica a Torino e titolare di importanti inchieste, sul tema della “salute e sicurezza nei luoghi di lavoro” e una manifestazione-corteo dalle ore 20.45,che si avvierà da Via Ponchielli, la strada teatro del disastro, per attraversare tutta la città per tornare poi nuovamente in Via Ponchielli alle 23,48, ora esatta delle esplosioni, dove si concluderà con la lettura dei nomi delle 32 vittime.

Dopo sette anni, e tante lotte (va comunque ricordato il licenziamento di Riccardo Antonini, accusato da Trenitalia di aver supportato i famigliari delle vittime) il processo penale nei confronti dei 34 imputati, tra cui gli ex ad Moretti, Elia e Soprano, ha finalmente visto una intensificazione dei lavori con udienze ravvicinate per i mesi di giugno e luglio.
Incombe il pericolo della prescrizione, anche se l'orientamento del Collegio sembra essere quello di concludere entro la pausa estiva la discussione, per arrivare in autunno agli interventi della difese dei numerosi imputati ed entro l'anno alla sentenza. Per alcuni 'reati minori' quali ad esempio l'incendio colposo la prescrizione potrebbe scattare orientativamente tra il mese di febbraio e marzo 2017. La prescrizione per il reato di incendio è divenuto uno dei temi centrali della battaglia dei familiari delle vittime, sia perché vi è il rischio concreto di depotenziare gli esiti del processo che per l'inaccettabile paradosso, che ha pure un'alta valenza simbolica, legato alle tragiche modalità dei decessi, avvenuti, infatti, proprio per le ustioni derivanti dall'incendio: “se si dovesse dichiarare l'estinzione del reato di incendio colposo per tutte quelle morti causate dal 'fuoco' – si legge sul sito “In Marcia” - saremmo in presenza di una sostanziale ed irreparabile ingiustizia dovuta agli ingiustificati formalismi presenti nell'ordinamento giudiziario che vanno ben oltre le giuste garanzie processuali per gli imputati”.
Presenti al processo come 'parti civili' anche un gruppo di nostri colleghi, assistiti dall'avvocato Gabriele Dalle Luche, ammessi in rappresentanza dei ferrovieri nella qualità di RLS, i quali stanno offrendo un contributo qualificato al dibattimento.
I parlamentari del M5S Alfonso Bonafede e Sara Paglini parlano della possibilità “di un colpo di spugna vergognoso che rappresenterebbe una seconda offesa e una seconda ferita per tutti coloro che dal 2009 aspettano giustizia". Un messaggio chiaro al governo e a tutti i parlamentari della maggioranza: “Non accetteremo che i loro contrasti interni ritardino ancora la riforma della prescrizione, mandando all'aria processi come quello per la strage di Viareggio”. M5S chiede, inoltre, che venga revocato il titolo di 'Cavaliere del lavoro' a Mauro Moretti, all'epoca ad di Ferrovie per lo Stato. Su questo è stata già presentata una mozione in Senato.
A richiedere l'istituzione di una commissione parlamentare d'inchiesta è la deputata toscana Deborah Bergamini, responsabile Comunicazione di Forza Italia.

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