lunedì 25 luglio 2016

Cannabis, il ddl arriva in Aula ma è subito scontro. Migliaia di emendamenti, rinvio a settembre.

Pronti via ed è subito scontro. In Aula alla Camera arriva la discussione generale sul ddl sulla cannabis firmato da più di 221 deputati e 72 senatori. In mattinata la discussione delle linee generali del decreto legge sulla giustizia e di quelle relative ad alcune mozioni sui farmaci, nel pomeriggio quella più ampia e generale. A causa di più di 2000 emendamenti dopo la discussione odierna il tutto verrà però rinviato a settembre.
 


CANNABISPer Renato Brunetta "con un'indecente forzatura, arriva oggi in Aula alla Camera il provvedimento sulla legalizzazione della cannabis. E' inaccettabile che di fronte ad un tema così delicato, che mette in gioco anche il diritto alla salute dei cittadini, si decida, contro tutto e contro tutti di portare il testo in Aula senza mandato al relatore, cioè senza che il testo sia stato minimamente discusso nelle competenti Commissioni Giustizia e Affari sociali".
I promotori dell'iniziativa sottolineano però che la discussione sulla legalizzazione della cannabis "non è una forzatura", visto che è stata un anno in commissione Giustizia. I firmatari della proposta di legge hanno chiesto che le obiezioni siano "sul merito".
La proposta di legge della Camera ha avuto l'adesione di 87 deputati di M5s, di 85 del Pd, di 24 di Sinistra Italiana, di 16 del gruppo Misto, di due di 7 di Scelta civica e 2 di Fi. Il sottosegretario agli Esteri, Benedetto della Vedova, che ha guidato la conferenza stampa, ha invitato a "tenere fuori la maggioranza e il governo".

"E' una proposta di legge di iniziativa parlamentare e anche in passato alcune delle migliori riforme fatte in Italia non sono dipese dall'iniziativa della maggioranza di governo". "Avremmo un mercato legale e controllato - ha detto Bruno Bossio - al posto di uno libero e criminale come quello attuale". Riccardo Magi, dei Radicali italiani, ha chiesto che il dibattito non avvenga solo in Parlamento, ma che ve ne sia uno "pubblico in tutto il Paese". E a tal proposito tutti hanno chiesto che le obiezioni siano sul merito della proposta. "Tutti i rischi paventati per esempio ieri dal ministro Lorenzin - ha detto Della Vedova - sono la fotografia della situazione attuale. Il contrasto all'abuso della marijuana da parte degli adolescenti sarà molto più efficace in una situazione di legalizzazione e regolamentazione dell'uso da parte degli adulti".
"Oggi si comincia il dibattito senza ipocrisie ma poi l'esame si aggiornerà a settembre ed è lì che i partiti dovranno decidere l'approccio" spiega nel dettaglio il capogruppo Pd in commissione Giustizia, Walter Verini, parlando del ddl.
"Credo - aggiunge Verini - che non sia sbagliato che si faccia un dibattito aperto in Aula fin da oggi, dove emergerà la trasversalità delle posizioni all'interno dei partiti con opinioni opposte su testo che non consente al momento di trovare alcuna sintesi. Ci sono 2.000 emendamenti presentati in gran parte da chi si oppone in modo radicale al ddl e questo ha costretto la commissione a dire: discutiamo in aula ma non c'è tempo per i pareri e rinviamo l'esame delle proposte di modifica a settembre".
"Secondo me - conclude Verini - man mano che il dibattito si svilupperà emergeranno chiaramente differenze che riguardano tutti i gruppi, compreso il nostro. E' però plausibile che su alcuni aspetti della materia, tipo l'uso a fini terapeutici della cannabis, qualche passo avanti di sintesi possa esserci".
"A prescindere da ciò che accadrà alla Camera, al Senato sappiano sin da ora che il testo non passerà mai. Siamo dalla parte giusta e contrasteremo in ogni modo tesi deliranti" afferma invece piccato il senatore Maurizio Gasparri (FI).
Tra le polemiche di questi giorni anche quelle fra Gasparri, Giovanardi e altri contro Roberto Saviano. Lo scrittore si è espresso a più riprese (da mesi) a favore della legalizzazione e continua la sua battaglia attraverso lettere e appelli sui social network.

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