mercoledì 28 settembre 2016

Referendum costituzionale, il Comitato per il No dilaga sui social. Domani la diretta Facebook con domande e chiarimenti

controlacrisi fabrizio salvatori
Referendum, la campagna per il No si fa sempre più social. nche perché ormai si è capito che l'informazione "ufficiale" è quasi tutta per il Sì. E comunque Renzi ha fatto capire che la battaglia la vuole vincere sul terreno mediatico. E' partito con un vantaggio strategico e prosegue su questa linea. Gli spazi regolamentari, infatti, scatteranno soltanto a un mese dall'appuntamento referendario. 
Tutti coloro che si collegheranno sulla pagina facebook ufficiale del Comitato per il No, quindi, a partire dalle 18,30 di domani, giovedì 29, potranno porre quesiti, chiedere chiarimenti, togliersi dubbi sui contenuti della riforma su cui i cittadini sono chiamati ad esprimersi il prossimo 4 dicembre. Una iniziativa che piace, come dimostra il buon risultato della diretta della scorsa settimana nella quale a rispondere alle domande sono stati gli studenti della Rete della Conoscenza: in 50 minuti, sono state raggiunte ben 50mila persone. Questa settimana a rispondere alle domande dei cittadini sarà Anna Falcone, avvocato esperta in diritto costituzionale. 


Sempre per contrastare Renzi sul piano dell'informazione, Pippo Civati e altri deputati di Possibile hanno presentato un'interrogazione urgente ai ministri dell'Interno e degli Affari esteri sul voto degli italiani temporaneamente all'estero, "per garantire loro una corretta informazione e la possibilita' di esercitare il voto in vista del prossimo referendum costituzionale di dicembre senza discriminazioni. Oltre ai cittadini residenti all'estero infatti, anche gli italiani temporaneamente all'estero per almeno tre mesi per motivi di lavoro, studio o cure mediche, e chi vive con loro, possono esercitare il diritto al voto per posta. Ci si puo' recare al Consolato per comunicare l'esatto indirizzo e ricevere
il plico elettorale". Con Pippo Civati, anche Beatrice Brignone, Luca Pastorino, Andrea Maestri e Toni Matarrelli.
"In caso di referendum- aggiungono- il cittadino italiano all'estero deve obbligatoriamente comunicare al Consolato entro il decimo giorno successivo all'indizione delle votazioni se
intende votare in Italia. La scadenza strettissima e la mancanza di informazioni da parte del governo rischiano pero' di privare moltissimi cittadini italiani del loro diritto-dovere di voto". £Per questo chiediamo ai ministri dell'Interno e degli Affari esteri e al presidente del Consiglio se non ritengano di dover adottare immediatamente misure organizzative per garantire l'effettivo esercizio del diritto al voto ai cittadini italiani residenti all'estero e ai cittadini temporaneamente all'estero per motivi di studio, lavoro o cure mediche. Chiediamo inoltre se non ritengano di dover individuare, mediante gli strumenti di cui dispongono, i criteri piu' idonei a garantire una capillare informazione sulle modalita' di voto dei cittadini italiani all'estero". 

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