lunedì 27 febbraio 2017

Minima Moralia

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Minima Moralia - Meditazioni sulla vita offesa
Titolo originaleMinima Moralia – Reflexionen aus dem beschädigten Leben
AutoreTheodor Adorno
1ª ed. originale1951
Generesaggio
Lingua originaletedesco
Minima Moralia - Meditazioni sulla vita offesa (titolo originale Minima Moralia – Reflexionen aus dem beschädigten Leben) è un testo di teoria critica scritto dal filosofo tedesco Theodor Adorno durante la Seconda guerra mondiale in esilio negli Stati Uniti. Originariamente era stato scritto per il cinquantesimo compleanno del suo amico e collaboratore Max Horkheimer, coautore insieme ad Adorno del libro Dialettica dell'Illuminismo.
Il titolo del libro deriva dalla Grande etica (Magna Moralia in latino), un'opera poco conosciuta di Aristotele. Nella dedica Adorno scrive che la "triste scienza" (nuovamente un gioco di parole, questa volta riferito a La gaia scienza di Nietzsche) di cui tratta il libro è "l'insegnamento della buona vita", un tema centrale nelle radici greche ed ebraiche della filosofia occidentale. Oggi, sostiene Adorno, una vita onesta non è più possibile, perché viviamo in una società inumana. "La vita non vive", dichiara l'epigramma che apre il libro. Adorno illustra questo concetto con una serie di brevi riflessioni e aforismi e, muovendo dalle esperienze quotidiane, giunge a intuizioni inquietanti sulle tendenze generali della società tardo-industriale. Gli argomenti presi in considerazione sono la natura sovversiva dei giocattoli, la desolazione della famiglia, la decadenza della conversazione, la diffusione dell'occultismo e la storia del tatto. Adorno mostra come i più piccoli cambiamenti del comportamento quotidiano siano in relazione con gli eventi più catastrofici del ventesimo secolo.

Il libro riconosce le sue radici nella "vita offesa" dell'autore, uno degli intellettuali costretti all'esilio dal regime nazista, i quali, dice Adorno, sono "mutilati senza eccezione". Ma come dice uno degli aforismi, "La scheggia nell'occhio è la miglior lente di ingrandimento". Come le schegge dello specchio infranto della filosofia, i frammenti del libro cercano di illuminare gli indizi della discesa dell'umanità verso l'inumanità. Minima moralia afferma che la visione giudaico-cristiana-illuministica della redenzione è l'unico punto di vista valido da cui si può affrontare un mondo profondamente tormentato. Portando la "luce messianica" della critica su un terreno di completa negatività, Adorno cerca di "proiettare negativamente un'immagine di utopia".

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