domenica 16 aprile 2017

La Pasqua laica, ovvero la resurrezione della coscienza critica. di R@P51

post originale di R@P51

Le quattro grandi epoche storiche sono: "antica" fino al V secolo, "medioevo" dal V al al XV secolo, "moderna" dal XV al XVIII secolo e "contemporanea" dal XVIII secolo ad oggi.

Dal punto di vista del "Capitale" si possono individuare invece tre diverse epoche:

Alto capitalismo, (borghese) fino al 1968 caratterizzato dalle lotte di classe del proletariato contro il capitale "borghese", lotte che hanno prodotto notevoli risultati. Si parla dei "favolosi 30".

Medio capitalismo, (post borghese) dal 1968 al 1989, in questa epoca il capitale, per "difendersi e rilanciare" ha schiacciato la borghesia, considerando ormai un intralcio la sua "coscienza infelice", ha di fatto eliminato le classi sociali novecentesche, ha attaccato direttamente l'etica, lo stato sociale, la scuola, la religione, il lavoro e i diritti dei lavoratori, producendo così un immenso esercito di schiavi precari pronti a lavorare a qualsiasi condizione, ............

Basso capitalismo, (globalizzato e finanziarizzato) dopo il 1989 (fine ingloriosa dei tentativi di socialismo reale della Germania dell'est e della Unione Sovietica). Dopo quello che Fukuyama definisce "la fine della storia" il capitale occidentale e neo-liberale, ormai globalizzato, non ha trovato più alcun ostacolo al suo mortifero sviluppo fino all'invenzione della finanza creativa ormai sganciata dalle merci, ovvero alla creazione dei soldi dal nulla.


Libera circolazione delle merci, obsolescenza programmata, consumismo sfrenato, dittatura della pubblicità, demolizione dello Stato Sociale, attacco alle Costituzioni non allineate, accordi sovranazionali dagli effetti nefasti per gli stati non più sovrani, delocalizzazioni, privatizzazioni, precarizzazione universale e altre nefandezze sono il portato e la cifra dell'epoca attuale. Il tutto garantito da un'oligarchia di pochi enti privati come il FMI (privato), le banche centrali (private), la Commissione Europea, e poche persone mai elette da nessuno che si riuniscono "massonicamente" come Bildermberg, a DAVOS. Il neoliberismo globalizzato.

Vinta, per suicidio dell'avversario, la guerra fredda, il capitale post 89 può prosperare e può ormai "educare" tutti gli stati-nazione non-allineati con massicce dosi di bombardamenti democratici e umanitari, come l'Iraq, la Libia, la Siria e in futuro l'Iran e la Corea del Nord.

Il grande inganno di questo neoliberismo globalizzato, per distinguerlo da quello degli anni 20 che poi ha prodotto sia il fascismo che il nazismo, è il pensiero unico per il quale, contraddicendo la storicità di qualunque agire umano, questo stato di cose coincide appunto con la fine della storia, e che pertanto il futuro non sarà altro che un continuo e infinito ripetersi del presente.

Il nuovo dogma è "non avrai altra società diversa da questa".

Questa situazione, secondo la loro versione, non può avere evoluzione, è il massimo ottenibile. Ci hanno chiuso in una gabbia d'acciaio e ci hanno fatto credere che così sarà per sempre e che questo è il miglior mondo possibile,. Che non ci sono alternative praticabili.  Anche ammettendo alcune imperfezioni, e sarebbe impossibile non ammetterle, ci dicono che questo capitalismo è inemendabile, è irredimibile. A sostegno di questa tesi ci portano costantemente il richiamo ai gulag e ai campi di concentramento demonizzando, in questo modo, qualsiasi possibilità di immaginare un mondo diverso, altro, diverso da questa insensatezza fattasi mondo.

Ma noi possiamo e dobbiamo utilizzare gli strumenti che ci hanno messo a disposizione Marx e Gramsci per interpretare questa fase storica e possiamo e dobbiamo capire oggi che ogni cosa è e non è perché è in divenire. E' frutto del risultato dell'agire dell'uomo, di tutti gli uomini.

Gramsci diceva "pensiero e prassi". Quindi cosa dobbiamo fare?
Dobbiamo prendere coscienza che la storia non è finita e non può finire ed agire di conseguenza.

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