domenica 15 aprile 2018

17 aprile, giornata mondiale di lotta contadina. Altragricoltura: "Il grande bluff del made in Italy". Speciale (audio) di Radioredonda all'interno



controlacrisi Autore: fabio sebastiani
Il 17 aprile è la giornata mondiale di lotta contadina. "Via Campesina" ricorda il massacro dei 19 contadini senza terra, assassinati dall'agroindustria.
Via Campesina è il movimento internazionale che riunisce milioni di contadini, agricoltori di piccole e medie dimensioni, le persone senza terra, le donne contadine, indigeni, migranti e lavoratori agricoli di tutto il mondo. Difende la piccola agricoltura sostenibile, come un modo per promuovere la giustizia sociale e la dignità. Si oppone fermamente aziendalismo agricolo guidato dalle multinazionali che stanno distruggendo le persone e la natura.
La Via Campesina comprende circa 150 organizzazioni locali e nazionali in 70 paesi di Africa, Asia, Europa e nelle Americhe. Nel complesso, rappresenta circa 200 milioni di contadini. Si tratta di un movimento autonomo, pluralista e multiculturale, indipendente da qualsiasi tipo politico, economico o di altro tipo di affiliazione.
"Capitalismo, razzismo e patriarcato - si legge nell'Appello per la convocazioni delle mobilitazioni in tutto il mondo - formano un modello intrecciato di dominio multiplo con la monopolizzazione della terra, il saccheggio della proprietà comune, lo sfruttamento del lavoro con il controllo dei corpi e la misoginia. Viviamo di fronte alla massiccia violazione dei diritti umani, dove i crimini passati e presenti rimangono impuniti, i movimenti popolari sono criminalizzati e dove i leader sociali scompaiono o vengono uccisi. L'impunità del terrorismo di stato del passato è diventata la base dell'impunità per le grandi imprese oggi".

In questo contesto, gli accordi di libero scambio (ALS), secondo gli agricoltori,  diventano strumenti nelle mani delle società e degli Stati per imporre regole in base alle quali vengono vendute le nostre risorse naturali; svendono le risorse condivise dell'umanità, come la terra e l'acqua, e le usano per generare profitto.

"La terra e l'acqua stanno diventando sempre più strategiche e sono - si legge ancora nell'Appello - al centro di forti interessi economici, sia per le élite nazionali che per quelle straniere. Per questo motivo oggi assistiamo a persecuzioni allarmanti, criminalizzazioni, espulsioni dalle terre e morti tra contadini e popolazioni indigene e di colore nella difesa delle loro terre e contro lo sfruttamento di risorse comuni".

Dal 2001, Altragricoltura aderisce alle mobilitazioni; quest’anno, con LiberiAgricoltori viene dedicata un'intera settimana alla situazione delle campagne in Italia dove sotto l'etichetta della crisi in realtà sta passando una vera e propria spoliazione. Spoliazione che sta provocando un'ondata di suicidi di agricoltori stremati.

clicca qui per ascoltare lo Speciale 17 aprile di Radioredonda

"In questi anni hanno raccontato e continuano a raccontare ai cittadini ed agli agricoltori la favola di un agroalimentare italiano felice - si legge nel comunicato di Altragricoltura e LiberiAgricoltori - “locomotiva” di una ripresa economica che nessuno di noi continua a vedere. Abbiamo il dovere di smascherare la menzogna utile solo agli speculatori ed alla falsa coscienza di governanti e sindacati agricoli ormai compromessi, raccontando la verità che è sotto i nostri occhi: una crisi senza precedenti dei nostri agricoltori sempre più in difficoltà per il crollo dei pressi al campo, un uso della risorsa pubblica che non va ai produttori ma a ingrassare la speculazione finanziaria e la burocrazia, il tentativo di trasformare i nostri agricoltori in servi della gleba e cottimisti con operazioni di agropirateria come nel caso del Grano Cappelli, la perdita di diritti per i lavoratori e per i cittadini consumatori".

Questa settimana di mobilitazione, dal 16 al 23 aprile, viene dedicata ai troppi che nelle campagne italiane non ce l’hanno fatta, alle famiglie degli agricoltori che hanno conosciuto il dramma del suicidio come è accaduto nei giorni scorsi a Giovanni Viola a Vittoria, ai braccianti morti per la fatica e lo sfruttamento imposto dalla speculazione e dal trust commerciale nei campi, a quanti sono stati vittima di incidenti sul lavoro per le dure condizioni di lavoro.

"La verità è quella di un pesante impoverimento nella aree rurali e nelle comunità che vivono di agricoltura, di un crollo drammatico dei prezzi al campo e dei redditi - si legge in una nota di Altragricoltura - che investe soprattutto le aree dell’ortofrutta e del piccolo allevamento, di una responsabilità gravissima di chi dovrebbe garantire che le risorse pubbliche e i sostegni vadano al lavoro ed alla produzione e non alla speculazione. Come Altragricoltura siamo impegnati da tempo e in molti modi a sostenere le ragioni degli agricoltori e la necessità di una svolta profonda ed ora, di fornte al dramma della morte di un giovane agricoltore, chiamiamo le istituzioni di territorio, gli agricoltori, i cittadini al salto di qualità necessario per imporre alla politica l’urgenza di quelle risposte e di quel cambiamento che non possono più attendere. Serve unità e organizzazione per raggiungere gli obiettivi che da tempo ci poniamo: la riforma che restituisca regole, reddito a chi produce, il diritto ad un cibo di territorio, sano e a un prezzo giusto ai cittadini”.

Nel sito di Altragricoltura alle pagine: www.altragricoltura.net/17aprile il testo dell’appello, le adesioni, il modulo per aderire, il
programma delle iniziative internazionali e delle nostre a partire da quella centrale di Acate (Sicilia) martedi 17 aprile alle ore 18,30
che può essere seguita in diretta streaming sulla Radio Perlaterra all’indirizzo www.radio.perlaterra.net

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