Era stato colpito, ha precisato
il figlio dandone la notizia, da una forma di leucemia. Jacquard, il suo
volto sofferente ma pieno di speranza, incorniciato da una barba bianca
da antico saggio, era da tanti anni uno dei personaggi piu' amati dai
francesi. Aveva fra l'altro legato il suo nome alla formula - da lui
ideata - di 'decrescita felice', un concetto di cui si sono appropriati
poi negli anni molti movimenti antisistema. Lui era profondamente
convinto che il liberalismo in economia e la concorrenza sfrenata
fossero dei mali e dopo aver studiato nelle scuole piu' prestigiose di
Francia comincio' a riflettere attorno ai 40 anni: "mi accorsi -
raccontava - che non sarei stato eterno e che non si puo' gettar via la
propria vita con cose ridicole". Si trasferisce quindi negli Stati Uniti
negli anni Sessanta per studiare la genetica delle popolazioni e li'
conosce il mondo della contestazione, gli hippy, le marce contro la
guerra in Vietnam, l'antirazzismo. Rientra in Francia dove si laurea in
biologia e genetica e pubblica 'L'Elogio della diversita'' un libro
diventato la bibbia della lotta contro le diseguaglianze, che comincera'
a combattere per il resto della sua vita. Milita in prima fila con il
DAL, l'associazione per il diritto alla casa, che oggi - alla sua morte -
fa sapere che Jacquard era "una luce" per tutti i senzatetto.
Il presidente Francois Hollande ha salutato la memoria del "grande scienziato" dalla grande "umanita'", commossa la ministra della Casa, la Verde Cecile Duflot, che parla di scomparsa di "una grande figura della lotta ecologista". Spesso la sua battaglia si svolgeva al fianco di un altro personaggio, anche lui da poco scomparso, amatissimo dai francesi, l'apostolo dei diseredati Abbe' Pierre. Primo firmatario di tutte le petizioni contro la guerra - si ricorda il suo impegno in occasione degli interventi in Iraq - nel 2007, benche' indebolito, si impegno' in uno sciopero della fame a Lille per sostenere gli stranieri in posizione irregolare che rischiavano l'espulsione.
Convinto sostenitore della divulgazione dell'esperanto, patrocino' con il filosofo e sociologo Edgar Morin, alle elezioni europee del 2004, una lista "Europa-Democrazia-Esperanto". Alle ultime presidenziali non sostenne Francois Hollande ma l'estrema sinistra di Jean-Luc Melenchon, il Front de Gauche.
Il presidente Francois Hollande ha salutato la memoria del "grande scienziato" dalla grande "umanita'", commossa la ministra della Casa, la Verde Cecile Duflot, che parla di scomparsa di "una grande figura della lotta ecologista". Spesso la sua battaglia si svolgeva al fianco di un altro personaggio, anche lui da poco scomparso, amatissimo dai francesi, l'apostolo dei diseredati Abbe' Pierre. Primo firmatario di tutte le petizioni contro la guerra - si ricorda il suo impegno in occasione degli interventi in Iraq - nel 2007, benche' indebolito, si impegno' in uno sciopero della fame a Lille per sostenere gli stranieri in posizione irregolare che rischiavano l'espulsione.
Convinto sostenitore della divulgazione dell'esperanto, patrocino' con il filosofo e sociologo Edgar Morin, alle elezioni europee del 2004, una lista "Europa-Democrazia-Esperanto". Alle ultime presidenziali non sostenne Francois Hollande ma l'estrema sinistra di Jean-Luc Melenchon, il Front de Gauche.
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