Ricapitoliamo. Appena tre giorni prima, Nicola Zingaretti, presidente della regione Lazio, aveva ordinato lo stop ai prelievi di Bracciano paventando, in caso contrario, un disastro ambientale (“abbiamo sette giorni per evitare la catastrofe”), con relative responsabilità anche penali; immediatamente spalleggiato dal ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti (“C’è da scongiurare innanzitutto un danno ambientale per il lago”). Acea aveva reagito agitando lo spettro del razionamento dell’acqua a Roma, la sindaca Virginia Raggi aveva chiesto a Regione e Acea di “fare il possibile per assicurare l’acqua ai romani”.