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Come si cambia...
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IN ITALIA NON VE LO RACCONTERANNO, MA ECCO CISA HA FATTO LA RUSSIA:
🔺 Le strade della penisola sono state rinnovate, è stata costruita l'autostrada "Tavrida".
🔺 È stato costruito il ponte di Crimea, lungo 19 chilometri, che collega la Crimea con il resto della Russia.
🔺 È stato ristrutturato il parco per la gioventù "Artek", dove vengono organizzati raduni e festival per i giovani.
🔺 Sono state costruite la moschea e la cattedrale di Alexander Nevsky.
🔺Molte centrali termoelettriche, prima ferme, sono state rimesse in funzione.
🔺 La disoccupazione del corso inferiore del Dnepr ha eliminato la minaccia di un blocco idrico della Crimea da parte dell'Ucraina
🔺 L'agricoltura ha avuto una crescita enorme.
🔺 C'è stato il boom delle infrastrutture e dell'edilizia e un aumento del turismo.
🔺 È stato costruito il nuovo aeroporto a Simferopoli.
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Diversi media hanno riferito che all'interno dell'amministrazione Biden si stia discutendo di condizionare gli aiuti militari a Israele in caso di invasione di Rafah, per ridurre le vittime civili. L'ipotesi era che gli Stati Uniti potessero minacciare di tagliare o ridurre le forniture di armi a Israele, ma secondo un rapporto di ABC News, gli Stati Uniti potrebbero fare il contrario. E' quello che scrive Dave Decamp per AntiWar.
Il rapporto di ABC ha citato funzionari statunitensi che hanno affermato come gli Stati Uniti non abbiano preso una decisione sull'utilizzo degli aiuti militari. "E' possibile che vengano offerti ulteriori aiuti come incentivo" per ridurre le vittime civili ironizza Decamp.
I funzionari statunitensi hanno fatto questi commenti in risposta a un loro collega israeliano che si lamentava del fatto che le spedizioni di armi statunitensi non arrivavano abbastanza velocemente. Il funzionario ha lamentato che sulla scia del 7 ottobre, le armi americane “stavano arrivando molto velocemente”, ma “ora stiamo scoprendo che la loro spedizione è molto lenta”.
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Una truffa all’americana la si potrebbe definire perché questo aereo tra i più costosi della storia è stato imposto ai disgraziati alleati degli Usa sebbene sia merda allo stato puro. La pubblicazione del rapporto Gao (Government Accountability Office ) stilato nel settembre scorso è davvero scioccante, perché indica che solo il 15% per cento di questi velivoli in dotazione ai marines e il 30% per cento degli altri sono in grado di combattere, mentre solo il 55% è in grado di volare per altri tipi di missione diciamo così tranquilla, mentre negli obiettivi che il Pentagono aveva fissato per il progetto l’usabilità del caccia avrebbe dovuto arrivare al 90 per cento degli esemplari disponibili. Dopo trent’anni dalla progettazione cominciata nel 1994, siamo ancora in questa situazione ed emerge così l’inquietante livello di del sistema militar industriale statunitense, sia l’inettitudine tecnologica conclamata ( vedi ad esempio il ritardo nel rinnovo della flotta sottomarina), sia l’assenza di vettori ipersonici.
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di Pepe Escobar – The Cradle
[Traduzione a cura di: Nora Hoppe]
MOSCA – In tutto il Sud Globale, i paesi fanno la fila per unirsi ai BRICS multipolari e al promesso futuro senza Egemone. L'ondata di interesse è diventata un tema di discussione inevitabile in questo anno cruciale di presidenza russa di quello che, per il momento, è i BRICS-10. L'Indonesia e la Nigeria sono tra i principali candidati che potrebbero entrare a far parte dei BRICS.
L'Indonesia e la Nigeria sono tra i principali candidati all'adesione. Lo stesso vale per il Pakistan e il Vietnam. Il Messico si trova in una situazione molto complessa: come aderire senza suscitare le ire dell'Egemone.
E poi c'è una nuova candidatura in ascesa: Lo Yemen, che gode del sostegno di Russia, Cina e Iran.
È toccato al principale sherpa russo dei BRICS, l'immensamente capace viceministro degli Esteri Sergey Ryabkov, chiarire cosa ci aspetta. Lo dice alla TASS:
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Come ci si poteva aspettare in tempo di guerra, Putin ha stravinto le elezioni russe che hanno visto un’affluenza alle urne del 74 per cento che è un record storico per la Russia moderna: i tentativi ucraini di colpire il territorio russo durante i tre giorni elettorali si sono risolti in un disastro militare, e hanno hanno probabilmente aggiunto qualche percentuale in più al bottino di Putin. Oh certo il povero Navalny, che in passato era riuscito a strappare uno scarso 0,5 per cento in elezioni parziali è morto è quindi gli è sfuggita la grande vittoria: questa oscena cazzata costituisce l’analisi occidentale del voto russo, perché nemmeno si fa lo sforzo di mettersi a riflettere, operazione che potrebbe rivelarsi pericolosa per l’assurda sicumera di cui fanno sfoggio media e milieu politico. Ma tanto a Mosca e ai russi, ma anche al sud del mondo in generale di ciò che possano dire America o Europa – pensare è un termine troppo impegnativo visto che l’epiglottide degli informatori è direttamente collegata con la voce del padrone – non gliene importa proprio nulla: non solo perché la “democrazia” occidentale è diventata uno scherzo di cattivo gusto, ma anche perché ormai l’occidente ha voluto tagliare tutti i ponti ed è ormai una zolla umana alla deriva. E’ inutile tentare di parlare a sordi ormai così disperati per la loro epocale sconfitta che non sanno davvero più che fare.
https://www.imolaoggi.it/
In
Romania è in costruzione la base NATO più grande d’Europa. La base
aerea Mihail Kogalniceanu si trasformerà in un campo militare dove
potranno alloggiare 10mila soldati della NATO. Ciò richiederà un
investimento di 2,5 miliardi di euro, riferiscono i media locali. La
base si trova in una zona montuosa e dovrebbe diventare un centro di
comando e controllo delle truppe nell’Europa sudorientale.
https://t.me/letteradamosca/19648
https://byebyeunclesam.wordpress.com
Dichiariamo il 4 aprile Giornata contro la NATO e la guerra.
Incontro di coordinamento: domenica 24 marzo 2024, dalle ore 14:30 alle 16:30.
In vista del 75° anniversario della fondazione della NATO invitiamo
movimenti, organismi e reti ad un incontro per ragionare sulle
possibilità di organizzare in tutti i territori che riusciamo a
raggiungere manifestazioni nelle modalità e forme definite nei territori
stessi.
L’obiettivo è dare un forte segnale, dalla Lombardia alla Sicilia: vi
invitiamo a partecipare all’incontro on line che si svolgerà il 24 marzo
dalle ore 14:30 alle 16:30 al collegamento https://meet.jit.si/NoNato2024.
Se siete interessati, ma non potete partecipare, scrivete a danteali_2021@libero.it lasciando un vostro recapito. Sarà preparato un breve resoconto dell’incontro per aggiornarvi e tenerci in contatto.
https://t.me/c/1895007072/30925
https://t.me/c/1895007072/30913
▪️Le successive 24 ore furono caratterizzate da battaglie sulle sezioni di confine di Kursk e Belgorod. Nella direzione di Belgorod, l’esercito ucraino ha concentrato gli sforzi per sfondare nel villaggio Kozinki, ci furono feroci battaglie, le forze armate ucraine usarono un elicottero Black Hawk statunitense per fornire supporto di fuoco alle forze che avanzavano, che fu abbattuto dai russi vicino al villaggio di Lukashovka, nella regione di Sumy in Ucraina.
Il villaggio Tyotkino fu sottoposto a massicci bombardamenti da parte dei nazisti ucraini. La regione di Kursk e molti insediamenti a Belgorod, inclusa la capitale della regione, sono stati sotto i bombardamenti. Le forze armate ucraine utilizzano il vampiro MLRS nomade (hanno segnalato la distruzione di un'altra installazione), alcuni razzi non possono essere intercettati e i civili stanno morendo.
Un caso indicativo è stata la distruzione di un drone ucraino in volo al confine con la regione di Kursk: è stato abbattuto da un combattente di una squadra popolare volontaria con un fucile da caccia. La situazione richiede la saturazione delle postazioni mobili di difesa aerea nelle regioni di confine. Gli attacchi con i droni UAV ucraini alle raffinerie continuati ieri servono come conferma. A quanto pare, le misure organizzative e gestionali dovranno attendere tanto quanto le decisioni sull'installazione di mitragliatrici pesanti aggiuntive sulle navi della flotta del Mar Nero.
https://t.me/tassagency_en/25176
▪️Il presidente tagiko Emomali Rakhmon
▪️Il presidente dell'Uzbekistan Shavkat Mirziyoyev
▪️Il leader nordcoreano Kim Jong Un
▪️Presidente dell'Honduras Xiomara Castro
▪️Il primo ministro del Myanmar Min Aung Hlaing
▪️Il presidente venezuelano Nicolas Maduro
▪️Il leader nicaraguense Daniel Ortega
▪️Il presidente cubano Miguel Diaz-Canel
▪️Presidente della Bolivia Luiz Arce
https://contropiano.org
Il ministero della Difesa Russo in un rapporto reso noto dalla agenzia Tass, ha aggiornato la contabilità dei mercenari stranieri che combattono insieme con le truppe di Kiev e che sono rimasti uccisi nel conflitto in Ucraina.
Secondo questo rapporto le forze armate russe hanno ucciso 5 .962 mercenari stranieri sui 13.287 arrivati in Ucraina.
Di questi 90 risultano essere italiani e 33 di essi sono stati uccisi. Ma su questo non si registrano commenti o comunicazioni né da parte del ministero degli Esteri, né degli Interni, né della Difesa. Un silenzio assoluto non troppo dissimile dall’imbarazzo per una notizia decisamente rilevante.
https://www.geopolitika.ru
La società israeliana del XXI secolo (80% di ebrei contro il 20% di popolazione araba), sarebbe un crogiolo di razze, costumi, lingue e valori che avrebbero in comune solo la lingua ebraica e in cui si verificherebbe un colpo di stato silenzioso da parte di una minoranza ultra-ortodossa, gli “haredim”.
Così, pur rappresentando solo il 14% della popolazione, gli ultraortodossi sarebbero uno Stato nello Stato, pronti a fagocitare tutte le aree sensibili del potere dello Stato ebraico (Interni, Abitazioni, Mossad e i comandanti dell'IDF o esercito ebraico) e a cercare di imporre la “Halacha” o legge ebraica a più del 40% della popolazione che si dichiara laica, di filiazione europea, immersa nella cultura e nello stile di vita occidentali e che vuole essere governata dalla legge civile come nelle altre democrazie formali occidentali.
Già nel 1938, il visionario Einstein metteva in guardia dai pericoli di un sionismo escludente affermando: “Vorrei vedere un compromesso ragionevole con gli arabi sulla base di una vita pacifica in comune perché mi sembra che questo sarebbe preferibile alla creazione di uno Stato ebraico”. È impossibile che germogli nel XXI secolo, data l'assenza da entrambe le parti di interlocutori validi per negoziare una pace duratura che implichi il riconoscimento reciproco degli Stati di Israele e Palestina.
https://www.bluewin.ch
Le proteste dei seguaci di Alexei Navalny, gli attacchi alle regioni di confine con l'Ucraina e un allarme droni sugli aeroporti di Mosca non hanno impedito a Vladimir Putin di portare a termine senza incidenti di rilievo la maratona elettorale che lo ha confermato presidente con percentuali record che sfiorano il 90%: è il quinto mandato dopo già 24 anni trascorsi al potere, l'orizzonte ora è il 2030.
Secondo diversi exit poll e con lo scrutinio dei voti già a buon punto, il capo del Cremlino si è aggiudicato tra l'87% e l'89% delle preferenze, con gli altre tre candidati-comparsa praticamente annientati.
Il comunista Nikolai Kharitonov, in seconda posizione, si è fermato al 4,7%, quello di Gente Nuova, Vladislav Davankov, al 3,6% e quello del Partito liberaldemocratico Leonid Slutsky al 2,5%.
I tre giorni in cui si sono svolte, per la prima volta, le consultazioni hanno dato i risultati sperati anche in termini di partecipazione, secondo i dati ufficiali. L'affluenza alle urne è stimata ad oltre il 73%, rispetto al 67,5% registrato nelle precedenti presidenziali, nel 2018. Mentre si attende ancora il dato del voto elettronico.