domenica 6 agosto 2017

cari compagni, care campagne

cari compagni e care compagne, 
si lo so che queste sono parole che voi non usate più
però io in qualche maniera vi devo chiamare 
e devo servirmi di parole che in maniera chiara vi distinguano da noi, 
noi che siamo i padroni 
voi ci avete deluso  

cari compagni e care compagne, 
noi vi abbiamo sfruttato per secoli 
vi abbiamo messo a lavorare la terra dicendovi che era la nostra
come se qualcuno potesse essere il padrone della terra
voi ci avete creduto, l'avete lavorata  
vi abbiamo concesso di prendere la metà del raccolto
quando in realtà eravamo noi che vi fregavamo la metà delle vostre fatiche
noi ci svegliavamo a mezzogiorno 
voi vi svegliavate all'alba
voi mungevate la vacca
e noi ci bevevamo il lattuccio


cari compagni e care compagne, 
dopo avervi sfruttato nella terra
vi abbiamo sfruttato anche in fabbrica, come operai
e voi finalmente avete preso coscienza, ma era ora, 

cari compagni e care compagne,
tutti avrebbero fatto la stessa cosa nelle vostre condizioni
e anche molto prima, probabilmente
avete preso coscienza, 
avete cominciato a parlare di cose meravigliose
come di rivoluzione, società senza classi 
eravate contro la proprietà privata, cose bellissime, 

cari compagni e care compagne,
ma ne converrete che erano tutte oggettivamente contro di noi
infatti noi, i padroni, la borghesia, ci siamo difesi in tutte le maniere
vi abbiamo sguinzagliato contro l'esercito, 
le guardie, i poliziotti, la celere
che erano proletari come voi, certo, però un pò più ottusi
noi ci siamo difesi con leggi ingiuste, con gli idranti 
vi abbiamo sparato addosso, ci siamo difesi con le bombe
nelle piazze, nelle banche, nelle stazioni

cari compagni e care compagne,   
alla fine voi avete ceduto

cari compagni e care compagne,
noi avevamo il diritto di difenderci 
ma voi avevate il dovere di contrattaccare
e invece no, vi siete arresi,  e basta

cari compagni e care compagne
se solo avessimo immaginato che eravate tanto mosci
insomma, noi non avremmo picchiato così forte, oggettivamente

cari compagni e care compagne
oggi io vedo e vedo sprattutto i vostri rappresentanti che 
non somigliano più manco da lontano a quelli che vi rappresentavano un tempo
ma voi che eravate internazionalisti, mo siete diventati, capito, 
nazionalisti, con la bandiera, l'inno, il rispetto della costituzione,
delle istituzioni, la magistratura, proprio voi

cari compagni e care compagne
dico, voi che eravate contro la proprietà privata
siete adesso quelli che vogliono privatizzare, liberalizzare tutto

cari compagni e care compagne
dico voi 

cari compagni e care compagne
e penso anche ai vostri cugini cinesi
che so riusciti a mettere insieme il peggio
le cose che di più odiavate voi
ovvero sia il capitalismo e la dittatura

cari compagni e care compagne
i liberisti siamo noi, non siete voi
non è che per prendere il nostro posto
voi vi dovete comportare come ci comportiamo noi, da secoli

cari compagni e care compagne
io penso, se tra di voi ci fosse ancora 
qualcuno dei vostri vecchi rappresentanti
tipo per esempio Gramsci, Antonio Gramsci
se fosse ancora tra voi 
ma non farebbe la stessa cosa che state facendo voi
forse uno come Gramsci sarebbe addirittura il presidente del Consiglio
e non avrebbe fatto questa squadra di governo, no, no, no, no , no

Gramsci non farebbe così
Gramsci chiamerebbe un poeta a fare il ministro della cultura
non un barone universitario
un poeta, 

Gramsci farebbe così
Gramsci chiamerebbe, chiamerebbe un lavoratore precario
uno per il quale precarietà non è una parola da pronunciare con la lacrimuccia
bensì una condizione che si vive quotidianamente
per la quale non ci sono neanche più lacrime da piangere

Gramsci farebbe così
Gramsci chiamerebbe un contadino
umiliato sulla sua terra
uno che quando va a vendere al mediatore le sue carote
gli dice: mi devi da sette centesimi al chilo
perché senno io ci rimetto
e il mediatore gli da tre, quattro centesimi al chilo
e se le rivende quelle carote al supermercato a dieci, venti 
trenta, quaranta volte di più
Gramsci chiamerebbe quel contadino umiliato e umilmente gli chiederebbe
di fare il ministro dell'agricoltura

Gramsci farebbe così
Gramsci chiamerebbe, non lo so, la sorella di Stefano Cucchi
la madre di Federico Aldrovandi
o un qualunque parente o amico di una qualunque persona
che uscendo di casa ha incontrato una divisa
e per un modo o per l'altro non è tornando a casa vivo
Gramsci chiamerebbe Ilaria Cucchi, chiamerebbe Patrizia Aldrovandi
e gli chiederebbe di fare il ministro della Giustizia
una persona che può parlare di giustizia perché ha conosciuto l'ingiustizia

Gramsci farebbe così
Gramsci chiamerebbe un pacifista
uno per esempio, non lo so, cardiochirurgo 
che invece di fare i miliardi nelle cliniche svizzere 
se ne va ad operare i bambini gratis, in Africa
Gramsci chiamerebbe quel pacifista 
e lo metterebbe a fare il ministro, il ministro della Difesa
non un generale con i cannoni in mano, i mitra in tasca
mettere un generale come ministro della difesa
è come mettere un piromane a capo dei pompieri

Gramsci non farebbe così
Gramsci chiamerebbe un immigrato
uno che è stato preso a accettate in Ruanda
uno che ha attraversato l'Africa a piedi 
uno che è stato messo in galera in Libia
uno che ha attraversato il mare in canotto
uno che si è fatto diciotto mesi di detenzione in un CIE in Italia
Gramsci si scuserebbe con quell'immigrato
e gli chiederebbe di fare il ministro degli Esteri

Gramsci farebbe così
Gramsci chiamerebbe un parente qualunque di qualsiasi vittima di 
una qualunque strage di stato 
e gli chiederebbe, umilmente
di fare il ministro degli Interni, si 

Gramsci farebbe così
io dico

cari compagni e care compagne
che in questo nostro strano paese
se soltanto un bagnino facesse
il ministro del turismo
giù sarebbe un paese migliore, guarda un pò
già sarebbe un paese migliore
e invece al potere

cari compagni e care compagne
purtroppo, purtroppo per voi ci stiamo noi
sapete 

cari compagni e care compagne
che io quando ho visto arrivare tutti questi immigrati nel nostro paese
ho pensato, ecco che adesso i compagni organizzeranno il proletariato
si alleeranno con questi sottoproletari immigrati
e combatteranno contro di noi, e invece 

cari compagni e care compagne
a cosa abbiamo assistito
proprio le classi dominate subalterne
che per prime si sono scagliate contro questi poveri immigrati
ci hanno chiesto leggi speciali, sicurezza, eccetera
dico io
invece di assistere al proletariato che si allea col sottoproletariato
per combattere la borghesia
abbiamo visto scene di un proletariato ormai borghesizzato
che chiede aiuto alla borghesia per combattere contro i sottoproletari

e vabbè

cari compagni e care compagne
vi daremo un aiuto, una mano
faremo contro di loro quello che abbiamo fatto contro di voi
non gli bruceremo le case, non li prenderemo a bastonate
no, no, no, gli daremo la cittadinanza, con un pò di fatica  
er documento 
er telefonino, pure due
la televisione, internet
capito, qualche giochetto elettronico
un lavoretto sottopagato per accendersi un mutuo novantennale 
così  da potersi comprare una casetta e una macchinetta

insomma, per addomesticare i poveri bisogna illuderli
bisogna fargli credere che siano ricchi, e poi

cari ex-compagni e care ex-compagne
speriamo che arrivino i marziani, speriamo
e speriamo che siano molto più incazzati e molto più sfigati di voi
e che la facciano loro la vostra bella rivoluzione

quella che voi non siete più in grado nemmeno di sognare

di Ascanio Celestini

Nessun commento:

Posta un commento