lunedì 31 agosto 2015

Ambiente. Davide Mellace: "Ho visto mia madre perdere i capelli, ho avuto paura di perderla. A Crotone si muore di cancro. La Lorenzin ci aiuti"

Ha commosso e indignato migliaia di utenti di Twitter e Facebook, la testimonianza di Davide Mellace, il ventenne crotonese che ha denunciato, con l’aiuto della pagina “Crotone ci mette la faccia”, l’aumento dei tumori nella città calabrese, inserita in un’area definita “sito d’interesse nazionale a bonifica” nel 2001.

CROTONELa campagna di sensibilizzazione fa riferimento all’inquinamento ambientale che sarebbe relativo agli stabilimenti industriali del crotonese, chiusi nel 1995, le cui scorie tossiche continuano a essere presenti nel terreno e nelle acque marine antistanti la città. A fornire le stime numeriche dell’incremento dei tumori nella popolazione, è il dottor Francesco Rocca, ex direttore del Dipartimento Prevenzione dell’ASP di Crotone, in un’intervista rilasciata a Le Iene nel 2014: “I morti a causa tumorale sono in numero superiore rispetto alla media nazionale di un 20-30%, soprattutto per il tumore al polmone, all’utero, alla mammella, al pancreas. E la mortalità infantile ha avuto un incremento del 400% di decessi per leucemia e linfomi”.
Antimonio, berillio, cadmio, cobalto, cromo totale, cromo sesto, mercurio, piombo, rame, cromo esavalente. Questi i componenti tossici assorbiti dall’ambiente crotonese che, come portato alla luce dal Dottor Rocca, avrebbero “contaminato la catena alimentare”, comportando l’aumento di neoplasie rilevate nella popolazione. Oltre alle scorie prodotte dalle fabbriche, non smaltite negli anni, nella città di Crotone sono stati rilevati 18 siti inquinati (giudicati tali da un’indagine Arpacal) in cui sono state interrate sostanze tossiche, prima della costruzione di edifici pubblici e privati.

“La salute dei cittadini crotonesi è seriamente a rischio, perché si percorrono strade inquinate, perché si dorme in palazzi costruiti con rifiuti radioattivi, perché si gioca a pallone in quartieri con alto livello di elementi chimici dannosi”. Questo è quanto dichiarato proprio da Davide Mellace, in un’intervista esclusiva rilasciata a Huffington Post. Tra i crotonesi che si sono ammalati, durante questi anni, ci sono suoi amici, suoi parenti; suo padre e sua madre, che è anche la fondatrice della pagina Facebook “Crotone ci mette la faccia”.
Vorrei che ci spiegassi qualcosa in più riguardo alle patologie di cui si sono ammalate le persone intorno a te.
“Mio padre si ammalò all'età di 24 anni di una grave forma tumorale: Linfoma di Hodgkin zona ascellare. Fu sottoposto a intervento chirurgico per la rimozione della neoplasia, a cicli devastanti di chemioterapia e infine a cicli di radioterapia. A distanza di molti anni si ammala anche mia cugina, sempre di Linfoma di Hodgkin, all'età di 23 anni. Nel 2013 tocca a mia madre: carcinoma al seno. Anche lei si sottopone alle stesse terapie: intervento, chemio, radio, ma ad oggi è comunque un soggetto a rischio. Al di là della mia famiglia, ho perso una grande amica, in un mese, per un mesotelioma pleurico. Un'altra mia cara amica è in cura proprio adesso: le è stata diagnosticata la leucemia”.
E così hai deciso di denunciare questa situazione attraverso i social.
“Sì, l'idea è nata lo scorso anno su Twitter, dove ho twittato, per l'appunto, questo mio messaggio ai vari personaggi famosi italiani con allegata la mia foto. L'obiettivo era quello di diffondere sempre di più il mio messaggio in tutta Italia, in modo da far divenire nazionale la situazione permanente a Crotone. Due giorni fa ho pensato di poter fare la stessa cosa su Facebook, magari coinvolgendo i vip che stanno al passo coi social”.
Un ruolo fondamentale nella diffusione del tuo messaggio lo hanno avuto i 99 Posse.
“Sì, ho pensato subito a loro perché da sempre socialmente attivi e disponibili. Ho chiesto privatamente se era possibile condividere sulla loro pagina la mia foto e la risposta è subito positiva. Dopo la condivisione, il post ha superato i 50 mila "Mi piace", le 20 mila condivisioni e migliaia sono stati i commenti. Di lì a poco, Beppe Grillo ha pubblicato la mia foto sulla sua pagina e lo stesso ha fatto Massimiliano Cavallari, alias "Max", componente del duetto comico "Fichi d'India". Molte sono state le persone che hanno espresso il loro pensiero, consigliandomi ad esempio di "andare via perché sono ancora in tempo". Tanti altri hanno espresso la loro vicinanza anche se simbolica, altri ancora mi hanno detto di continuare così senza aver paura di denunciare”.
Al di là del grande riscontro ottenuto sui social, immagino che tu punti alle istituzioni. Che tipo di intervento vorresti?
“Come prima cosa vorrei semplicemente sentirmi dire: "Davide, sono Tizio e rappresento questa istituzione. Sappi che appoggiamo la vostra causa". Questo sarebbe già un grande passo, perché un'istituzione che sposi una causa così spaventosa è da considerare un'oasi nel deserto. Vorrei non sembrare invisibile a chi ha il compito di tutelare la salute mia e dei cittadini crotonesi. Vorrei che i malati venissero ascoltati, uno ad uno”.
E, prendendo ispirazione dalle parole di Davide, è necessario dare spazio alle parole di Tina Mellace, madre del ragazzo, che è diventata attivista nella denuncia della situazione crotonese, dopo essersi ammalata di carcinoma al seno. “Il mio mostro”, lo chiama lei che denuncia di “non aver avuto riscontro dalle istituzioni locali”, anzi, di essere stata accusata di “ledere l’immagine della città di Crotone”, in termini di turismo. È per denunciare quanto “i malati di cancro siano lasciati soli dalle istituzioni” che Tina ha portato la sua causa al concerto del 1 maggio di Taranto, e ha spiegato a Huffington Post le sfumature della sua malattia e della situazione crotonese.
“Sono arrabbiatissima perché a Crotone non c’è prevenzione che tenga – ha detto la donna durante l’intervista – sono stata sempre precisa con le mammografie, ma poi in 8 mesi si è manifestato il tumore e mi sono ammalata. E soprattutto, mi sentivo sola. È per questo che, una sera, ho chiesto aiuto a Davide e abbiamo creato la pagina su Facebook; proprio per riunire le testimonianze delle persone che vivevano o avevano vissuto il mio stesso dolore”. E l’attivismo di Tina era, ed è, dedicato a tutte le persone malate che, come lei in principio, si sono trovate a provare un senso di vergogna per la loro condizione: “Il cancro ti toglie la dignità, davvero. Ti deforma, ti fa perdere le tue sembianze. Avevo comprato una parrucca, le ciglia finte, ma comunque non mi riconoscevo. Quindi ho scelto di non nascondermi. E ora, per la strada, la gente mi ringrazia per il mio coraggio, perché, come me, ha smesso di vergognarsi”. E nonostante le coraggiose iniziative, portate avanti con un piglio così battagliero, il pensiero va ai figli: “Non volevo neanche parlarne con i miei ragazzi. Davide mi aiuta, mi spalleggia, ma non riesco a pensare che, con i suoi vent’anni, dovrebbe dedicarsi solo alla bellezza della vita”. Ma il ragazzo, dal canto suo, è determinato ad arrivare in fondo alla questione, ad aiutare sua madre e i crotonesi, tutti.
Davide vuoi fare qualche richiesta specifica alle Istituzioni?
Vorrei, anzi, chiedo il parere del ministro della Salute Beatrice Lorenzin; chiedo dei sopralluoghi in città e degli incontri con i pazienti oncologici. Chiedo l'aiuto dei dottori ed infermieri a denunciare insieme a noi questa situazione. Chiedo l'aiuto del mio Sindaco, dell'assessore all'Ambiente e di tutti gli amministratori locali. Chiedo l'intervento di Mario Oliverio, presidente della Regione Calabria. Chiedo anche ai cittadini di avere più consapevolezza della situazione in cui vive Crotone, di avere un pensiero per i propri cari e di prendere atto delle condizioni in cui viviamo. Questi sono gli interventi che chiedo a chi mi rappresenta, a chi dovrebbe davvero "metterci la faccia", a chi deve, per legge, tutelarci.

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